Lotta alle mafie nei campi della legalità
Partiti anche quest’anno per prendere parte ai campi antimafia in Calabria e in Sicilia, i pensionati e le pensionate dello SPI trevigiano sono rientrati carichi di emozioni e forti di un’esperienza intergenerazionale che coniuga solidarietà e impegno per la legalità.
Dal 1° all’8 luglio, al nuovo campo di Palermo, dove il primo bene confiscato alla mafia da Giovanni Falcone è stato oggi trasformato in una base internazionale scout, e dal 9 al 16 dello stesso mese a quello di Isola Capo Rizzuto, sui terreni sottratti al boss Arena e ora in gestione a una cooperativa, le delegazioni dello SPI hanno vissuto fianco a fianco con due gruppi di ragazzi, in tutto una quarantina, di Roma e Milano.
Gli studenti delle scuole superiori, con due accompagnatori della Diocesi milanese, e quelli dell’Università capitolina Luiss hanno prestato volontariato nei campi di Libera, dove i pensionati dello SPI hanno svolto come sempre un apprezzato supporto logistico occupandosi dei trasporti e del cibo e partecipato alle attività di formazione rivolte ai ragazzi, portando la loro esperienza di lavoratori impegnati nel sindacato e raccontando gli scioperi e le manifestazioni per la difesa dei diritti nel mondo del lavoro.
I Campi Antimafia servono soprattutto a questo, a mettersi in gioco, confrontarsi e riflettere, perché le mafie si insinuano ovunque e operano in modo subdolo, come dimostra la storia di Isola Capo Rizzuto. Dopo la confisca dei terreni ora in gestione alla cooperativa sociale “Terre Joniche” che promuove l’agricoltura biologica e lo sviluppo del turismo culturale, l’ex Sindaco Carolina Girasole, da sempre impegnata nella lotta contro la ‘Ndrangheta e che ha reso possibile la nascita di questa realtà, è stata trascinata in tribunale con accuse infamanti, da cui è stata assolta dopo due anni di patibolo.
Bisogna dare voce e spazio alle parole e al lavoro di chi vive queste terre martoriate e lo fa senza perdere la speranza, perché per combattere le mafie, ognuno può e deve fare la sua parte, giovani e meno giovani, insieme. I pensionati e le pensionate dello SPI ringraziano tutte le persone che hanno incontrato e con cui hanno stretto e rinnovato sinceri legami di affetto e amicizia. Queste sono esperienze che non si dimenticano e il prossimo anno si riparte, aspettiamo anche te!
di Piero Casarin e Vittorino Martin