Immagine di copertina Sedi e orari

Lettera aperta alla Regione sulle Case Popolari

Iniziative Spi - 19/02/2020

Lettera aperta alla Regione sulle Case Popolari
Paolino Barbiero e Alessandra Gava, segretari generali SPI CGIL e SUNIA di Treviso, scrivono al Governatore Zaia e all'Assessore Lanzarin per chiarire gli ultimi punti in sospeso sulle case popolari

 

Pregiatissimi,
possiamo dirlo, ci siamo quasi. Sulle case popolari, chiediamo un ultimo sforzo di coerenza e giustizia, nonché di semplificazione.

Trascorsi quasi due anni dalla prima versione del varo delle norme in materia di edilizia residenziale pubblica, l’ultimo intervento legislativo e sul Regolamento, che ha accolto le istanze poste dai Sindacati e dagli altri soggetti portatori di interessi dei territori, vanno nella direzione di una maggiore equità nel calcolo dei canoni e dei limiti per la permanenza e, importante, di una maggiore attenzione ai nuclei con situazioni socio-economiche più fragili.

Ora, dunque, che i correttivi alla Legge e al Regolamento sono stati messi nero su bianco, altrettanto va fatto sui termini e sulle tempistiche della loro applicazione, senza provocare un ulteriore disorientamento e allarmare gli inquilini. Questo il nocciolo della questione. Ai singoli, prevalentemente persone anziane, e alle famiglie assegnatarie continuano a essere recapitati bollettini di pagamento secondo le regole di calcolo in vigore da Luglio 2019. Non è ammissibile, però, che non si comunichi in modo trasparente quando interverranno le modifiche e, dunque, i nuovi importi di canone e che non si sappia se e come ci saranno storni di quanto in più già pagato. Inoltre, non è possibile che si faccia pressione sulla presentazione dell’ISEE, che richiede necessariamente del tempo.

Si faccia chiarezza. E lo si faccia velocemente. Si chiariscano i termini di decorrenza dei vari capi del Regolamento. Si chiariscano le modalità e i tempi dei conguagli per chi in questi mesi ha versato più del dovuto. Si definisca la scadenza per la presentazione dell’ISEE, sulla cui base definire i nuovi canoni, e la durata della sua validità rispetto a questo calcolo. L’insieme di queste operazioni sono utili a tutti. Agli inquilini, perché si vedano garantiti nei fatti l’equità e l’equilibrio raggiunti con le modifiche. Agli enti gestori, le ATER e i Comuni, perché siano messi nelle condizioni di lavorare correttamente. Ai Centri di Assistenza Fiscale che si fanno carico della pratica ISEE e al Sindacato per dare le corrette informazioni agli inquilini. Alla Regione stessa, fosse anche solo per proseguire nella battaglia contro i “furbetti”.

Nel corso di questi mesi, anche grazie alla mobilitazione portata avanti, è emerso con limpidezza che la reale comprensione dei problemi e la volontà di risolverli ascoltando anche le parti sociali è stato il percorso migliore per governare e per programmare con consapevolezza e lungimiranza l’ambito dell'edilizia residenziale pubblica, al fine di garantire il diritto alla casa alle famiglie con meno possibilità.

Si chiariscano allora questi punti e si comunichino in maniera comprensibile e univoca.