Immagine di copertina Sedi e orari

COMUNICATO STAMPA SPI

Comunicati Spi - 22/05/2014

Paolino Barbiero: "Bene quei Comuni che mantengono l'aliquota base e uniforme per prima e seconda casa.
Vanno modulate con attenzione le detrazioni per non generare disparità tra i contribuenti"
.
Tasi, lo SPI chiede un incontro con l'Associazione dei Comuni.
Il Segretario generale: "I cittadini rischiano di pagare di più di quanto pagavano per l'Imu. Questa fiscalità impazzita e le lentezze dei Comuni si scaricheranno inevitabilmente sui Caaf".

"Alla fine la proroga della Tasi è arrivata. Il tema vero però non è il rinvio, prevederlo era il minimo, bensì è l'entità della Tasi". Ha detto Paolino Barbiero, segretario generale dello SPI CGIL di Treviso, relativamente al pagamento della Tassa sui servizi indivisibili, il cui termine è stato spostato dal Governo da giugno al 16 ottobre, ma solo per quei Comuni che entro il 23 maggio non abbiano deliberato l'aliquota da applicare; per tutti gli altri si pagherà alla scadenza attuale del 16 giugno.

"Nel caos della fiscalità locale, ogni Municipio può decidere le aliquote che vuole e declinare le svariate detrazioni a seconda di come intende calmierare l'imposizione tenendo conto dei diversi profili dei contribuenti. Se il Governo con la proroga ha deciso di andare incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali – ha sottolineato Paolino Barbiero – ci aspettiamo che gli amministratori locali percorrano la strada dell'omogeneità e dell'equità sull'intero territorio della Marca, e che garantiscano ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali".
"Infatti – ha spiegato Barbiero – solo mantenendo l'aliquota tra l'1 e l'1,5 per mille sia sulla prima casa che sulle altre abitazioni i trevigiani non pagheranno in più rispetto alla vecchia Imu. Sono diversi gli amministratori che su questa impostazione, relativamente all'applicazione della Tasi, hanno raccolto le istanze del Sindacato, che chiede oltre all'uniformità, massima attenzione sul fronte delle detrazioni. Detrazioni che, attraverso la presentazione del modello ISEE, dovranno essere modulate per reddito e tenendo conto dei figli a carico. L'utilizzo dell'indicatore permetterà di verificare puntualmente anche i casi di ingenti patrimoni e redditi bassi, funzionando da deterrente per furbizie e forme di evasione fiscale".

"Analizzando i Comuni che fino ad oggi hanno già deliberato sull'applicazione del contributo – continua Barbiero – ci siamo accorti che sono proprio quei Municipi che avevano già alzato al massimo l'imposizione sulle seconde abitazioni che hanno oggi deciso di oltrepassare la soglia di salvaguardia dell'1,5 per mille sulla prima casa, gravando così sui bilanci delle famiglie trevigiane".
Secondo lo studio SPI, data la complessità di un'imposta che può cambiare da Comune a Comune, i Consigli comunali dei municipi trevigiani potrebbero partorire una giungla di circa 900 combinazioni diverse di applicazione dell'imposta. E il rischio è che alla fine il conto della Tasi sulla prima casa, per alcuni Comuni risulti più salato dell'Imu nonostante le promesse di alleggerimento. A chi verrà applicato un'aliquota oltre l'1,5 per mille e possiede una casa con una rendita catastale bassa, in assenza delle detrazioni del 2012, pagherà più della vecchia Imu. Paradossalmente coloro che possiedono un immobile con una rendita catastale superiore ai 7-800 euro pagherà proporzionalmente di meno con un trattamento che di fatto rende i contribuenti diseguali.

"Stando a questa situazione di totale caos trovo – tuona Barbiero – che non ci sono le condizioni adeguate che mettono il contribuente nella possibilità di pagare correttamente il dovuto entro i termini. Inoltre, la maggioranza dei contribuenti, in particolare i proprietari di seconde case, vive nell'incertezza a causa delle lentezze dei Comuni, dovute alle elezioni comunali, che nella nostra provincia riguardano 57 Municipi. Ad oggi è materialmente impossibile che i Comuni riescano a mutare per tempo quest'ordine di cose. Questo ingorgo – ha aggiunto Barbiero – si scaricherà sui Caaf già impazziti nel solo tentativo di impostare il lavoro e andare incontro alle esigenze degli utenti. Cittadini che, oltretutto, dovranno inevitabilmente sborsare anche per un servizio contabile che consenta loro di pagare correttamente e nei tempi stabiliti la tassa".

"Alla luce di tutto questo e delle tante contraddizioni che fanno capo alla Tasi, per certi versi foriera di incostituzionalità – ha concluso Barbiero – chiediamo urgentemente un incontro con l'Associazione dei Comuni della Marca, perché, come farà il Sindacato in sede di contrattazione sociale, inviti Sindaci e Amministratori a non oltrepassare l'1,5 per mille di aliquota, a prestare attenzione alla modulazione delle detrazioni e a considerare il rischio evasione. Inoltre, chiediamo che ai cittadini che dovranno pagare la Tasi entro il 16 giugno, i Comuni interessati non applichino sanzioni per ritardi che stiano comunque entro la scadenza del 16 settembre. L'incontro servirà poi a gettare le basi di eventuali convenzioni tra i Comuni e i Caaf per il 2015 o quantomeno prevedere che i Municipi abbiano la capacità di strutturare le loro anagrafiche così da evitare che i contribuenti paghino oltre il tributo un ulteriore somma derivante dal servizio di calcolo".