COMUNICATO STAMPA
SPI CGIL, in meno di dieci anni è cambiata quattro volte l’imposizione sugli immobili
TASI 2016, Barbiero: “Risparmio per 74milioni di euro”
Il segretario generale: “Bene la manovra sulla Tasi se si conferma nel segno della stabilità normativa”
Il 96% dei circa 310mila contribuenti trevigiani il prossimo 16 giugno non dovranno pagare l’imposta sulla prima casa e cimentarsi con il relativo bollettino. In provincia di Treviso, grazie alla nuova normativa, si registrerà un risparmio medio pari a 240 euro, per complessivi 74milioni di euro. A “fare di conto” è il Dipartimento Studi dello SPI CGIL di Treviso che ha analizzato l’andamento della fiscalità sulla casa dal 2007 a oggi, prendendo in considerazione le diverse manovre e i mutati prelievi a carico dei contribuenti.
Per l’abitazione principale nel 2007 i trevigiani hanno sborsato quasi 46milioni di euro per l’allora ICI, 13milioni e mezzo solo nei sei Comuni più popolosi (Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto, Oderzo, Montebelluna, Castelfranco). Dopo la sospensione dell’imposta sull’abitazione principale voluta dal Governo Berlusconi, nel 2012 l’esecutivo tecnico guidato da Monti varò l’IMU, che con un gettito di quasi 190milioni di euro costituì un salasso per le tasche dei contribuenti. Seguì poi nel 2014 la manovra Letta che ridusse il drenaggio fiscale a 77milioni e mezzo di euro, importo che oggi per il 96% degli interessati non è più dovuto. Mentre dovrà versare circa 3 milioni di euro il restante 4%, ovvero i proprietari di residenze definite di lusso.
Di pari passo hanno registrato picchi e discese anche le contribuzioni relative alla seconda casa di proprietà, alle pertinenze e ai fabbricati industriali e commerciali che con la vecchia ICI ammontavano a 141milioni e 200mila euro nel 2007 per abbassarsi una prima volta di circa 20milioni di euro nel 2012 con l’introduzione dell’IMU e una seconda volta nel 2014 con un gettito complessivo pari a 109milioni e mezzo di euro, ipotizzabili anche per effetto delle tante crisi aziendali che nella Marca ha comportato la chiusura di attività produttive.
Se i Comuni trevigiani negli ultimi due anni poco hanno potuto agire per modificare la leva fiscale sugli immobili, molte sono ancora le differenze e le disomogeneità della sua applicazione, in termini di aliquote, all’interno del territorio. “In tempi come questi di difficoltà economiche per le nostre famiglie, consideriamo tale alleggerimento dell’imposizione fiscale positivo - commenta Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso -, confidiamo però che questo indirizzo guardi alla stabilizzazione del prelievo, ponendo fine all’odioso walzer delle tasse sulla prima casa che non solo ha dettato incertezze per le casse dei Comuni e disagi ai cittadini ma che ha contribuito, a causa dei problemi di ordine burocratico, ad aumentare i livelli di evasione fiscale. Nel corso di questo primo semestre di contrattazione sociale con gli amministratori della Marca - ha aggiunto Paolino Barbiero - stiamo verificando i bilanci dei Comuni al fine di evitare che le mancate risorse comportino nuovi tagli ai servizi pubblici erogati ai cittadini trevigiani”.
Treviso, 14 giugno 2016
Ufficio Stampa
Barbiero Paolino
Segretario Generale SPI CGIL TREVISO