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Chiusura degli uffici postali, Sindaci e Sindacati scrivono a Renzi

Comunicati Spi - 09/10/2015

COMUNICATO STAMPA


Chiusura degli uffici postali, Sindaci e Sindacati scrivono a Renzi

Dopo la grande mobilitazione dei mesi scorsi contro la decisione di Poste Italiane Spa di procedere alla chiusura di quindici uffici postali in provincia di Treviso, in occasione della partecipazione del Presidente del Consiglio dei Ministri all’annuale assemblea degli industriali della Marca trevigiana, i Sindaci dei Comuni coinvolti e il Sindacato consegneranno una lettera a Matteo Renzi. La missiva, firmata da tutti i rappresentanti della Istituzioni locali, dai presidenti dall’ANCI Veneto e dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, e dai segretari generali CGIL e SPI CGIL di Treviso, pone all’attenzione del capo del Governo la posizione assunta da Poste, quale grave danno alle comunità e all’economia del territorio. La richiesta avanzata è quella di un diretto interessamento da parte dell’Esecutivo perché i bisogni di cittadini e delle imprese non vengano disattesi e perché si concordi con Poste un piano industriale di rilancio dell’offerta dei servizi sul territorio provinciale.

In allegato la lettera e relativi firmatari

 

Treviso, 9 ottobre 2015

Ufficio Stampa

Treviso, 10 ottobre 2015

Egr. Pres. Cons. Ministri,

Poste Italiane Spa ha deciso di chiudere trenta uffici postali in tutto il Veneto, quindici dei quali nel solo territorio della provincia di Treviso.

Contro questa decisione che Comunità, Amministrazioni locali, Organizzazioni Sindacali e Sindacato dei Pensionati CGIL di Treviso ritengono insensata e inopportuna, negli scorsi mesi vi è stata una generale mobilitazione della cittadinanza e una ferma presa di posizione dei Comuni coinvolti e delle Parti Sociali che, insieme, hanno inizialmente chiesto a Poste Italiane di ritirare il provvedimento.

Successivamente i Sindaci interessati, coordinati dall’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, presentavano ricorso avanti al Tar del Veneto, il quale rinviava per competenza la questione al Tar del Lazio che accoglieva l’istanza di sospensione intimando l’immediata riapertura degli uffici che nel frattempo Poste Italiane aveva unilateralmente chiuso.

Quello che siamo a chiedere, quali rappresentanti delle Istituzioni e dei Sindacati, è un intervento da parte del Consiglio dei Ministri perché la politica di Poste Italiane, al momento tutta concentrata sui tagli degli uffici periferici considerati rami secchi, prenda in carico le esigenze dei cittadini e le tramuti in servizi puntuali, efficienti e capillari, contribuendo così allo sviluppo del nostro territorio.

Vogliamo, infatti, ricordare e sottolineare il ruolo economico e sociale che gli uffici postali ricoprono nei centri abitati di medie e piccole dimensioni. Storicamente in questi ambiti territoriali l’ufficio postale è punto di riferimento per il mondo dell’impresa e della cittadinanza, in particolare per quella anziana che nel suddetto ufficio sbriga quotidiane faccende legate alle pensioni e ai pagamenti senza contare che sovente viene affidato alle Poste la gestione dei propri risparmi.

La mobilitazione sviluppata sul territorio ha visto una forte partecipazione delle comunità locali che hanno altresì espresso una puntuale lista di criticità e di bisogni ai quali Poste Italiane oggi non dà risposta: locali inadeguati, strutture obsolete, carenza di personale (causa talvolta della temporanea chiusura degli uffici), impreparazione degli operatori.

In altri termini siamo in presenza di un impianto imprenditoriale inefficiente che andrebbe riportato nei binari della domanda-offerta, ambito nel quale si potrebbe trovare spazio per una crescita di redditività e di conseguenza anche del sistema economico che i nostri paesi rappresentano.

Cogliamo l’occasione della Sua presenza all’annuale Assemblea degli industriali della Marca trevigiana per avanzare la richiesta di un diretto interessamento da parte del Governo perché le nostre comunità, i nostri cittadini, le nostre Istituzioni, le nostre rappresentanze sociali non restino inascoltate, ma si proceda a concordare un reale piano industriale di rilancio dell’offerta dei servizi e della presenza di Poste Italiane Spa in provincia di Treviso e in Veneto.

Distinti Saluti,

 

Presidente ANCI Veneto

Presidente Associazione Comuni della Marca Trevigiana su richiesta dei Sindaci

 

Sindaco di Borso del Grappa

Sindaco di Cimadolmo

Sindaco di Codognè

Sindaco di Conegliano

Sindaco di Follina

Sindaco di Fonte

Sindaco di Giavera del Montello

Sindaco di Godega Sant'Urbano

Sindaco di Maserada sul Piave

Sindaco di Nervesa della Battaglia

Sindaco di San Zenone degli Ezzelini

Sindaco di Sarmede

Sindaco di Valdobbiadene

Sindaco di Vedelago

 

Segretario generale CGIL di Treviso

Segretario generale SPI CGIL di Treviso


Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO


Barbiero Paolino
Segretario Generale SPI CGIL TREVISO

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