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Pensioni, Barbiero: "Tornare alla rivalutazione proporzionale"

Comunicati Spi - 04/08/2015

COMUNICATO STAMPA

 


Sono 67mila gli interessati dal 1° agosto ai rimborsi
Pensioni, Barbiero: "Tornare alla rivalutazione proporzionale"
Pensionati trevigiani in allarme, lo SPI a disposizione per la verifica dell'erogazione


Il segretario generale SPI CGIL di Treviso: "Il confronto istituzionale è un'opportunità per riportare l'attenzione sulle questioni del reddito e delle condizioni di vita degli anziani. Per tutelare il potere d'acquisto bisogna rimettere mano alla rivalutazione annuale. Mai più una Monti-Fornero".

Sindacati e iscritti, associazioni dei consumatori e pensionati chiedono un programma certo e duraturo, perché con 8 riforme e 10 interventi sul sistema pensionistico, oggi non si sa né quando si andrà in pensione, né tanto meno con quanto.

Per questo Cgil Cisl e Uil e Sindacati dei pensionati hanno da tempo varato una Piattaforma unitaria per le modifiche da apportare alla Legge Fornero. "La questione delle pensioni non è un terreno semplice, lo sappiamo – afferma Paolino Barbiero il segretario generale dei pensionati trevigiani della CGIL - stretta tra il risanamento dei conti pubblici e i millantati scontri generazionali. Dopo il primo incontro, il confronto tra parti sociali e il Ministro del lavoro Poletti è proseguito con l'appuntamento del 16 luglio, in cui si è concordata l'istituzione di due tavoli tecnici, uno che si occuperà di reddito da pensione e fisco, l'altro di welfare, povertà e non autosufficienza. Il confronto istituzionale è sicuramente un'apertura positiva e un'opportunità per riportare l'attenzione sulle questioni del reddito e delle condizioni di vita degli anziani. Esprimono una volontà politica condivisa, bisognerà ora essere bravi e determinati a trovare l'intesa".

"Lo Spi Cgil è pronto a fare la sua parte e a contrattare con il governo perché i pensionati trevigiani sono in attesa di risposte concrete. È necessario – continua Paolino Barbiero - ripristinare per tutti i pensionati la tutela del potere d'acquisto: bisogna rimettere mano alla rivalutazione annuale tornando ad una proporzionalità della rivalutazione che garantisca il 100% almeno fino a 5 volte il minimo pensionistico; perché non succeda più come con la Monti-Fornero". E lo sanno bene i pensionati della Marca, soprattutto quelli interessati dal blocco delle perequazioni, cui il governo Renzi ha messo una pezza, seppur negli orizzonti di un quadro finanziario precario in cui si naviga a vista, non solo per colpa della crisi.

La sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco alle rivalutazioni della Legge Fornero per gli anni 2012-2013 e il decreto con cui il Governo Renzi è intervenuto a sanatoria, hanno prodotto parziali e circoscritti miglioramenti anche sulle circa 67mila pensioni Inps e Inpdap erogate al 31/12/2011 in provincia di Treviso e oggi interessate dai rimborsi. Restano escluse altre 9.650 pensioni oltre i 3mila euro lordi mensili. Il provvedimento del Governo, nei limiti del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, dà infatti attuazione al pronunciamento della Consulta, riconoscendo una rivalutazione decrescente fino a sei volte il trattamento minimo. Degli arretrati generati per il mancato adeguamento all'inflazione, verrà quindi "restituito", attraverso un bonus "una tantum", circa il 30% del dovuto. L'intervento riguarda gli assegni sopra 1.443 euro ed entro 2.890 euro lordi e si compone di due parti: la prima è sul calcolo per la mancata "scala mobile" per gli anni 2012-2013, mentre la seconda, più complicata, riguarda gli effetti del trascinamento nel triennio successivo, fissata al 20% per il 2014-2015 e al 50% (del 20%) a decorrere dal 2016.

Inoltre, sempre nel mese di agosto la maggioranza dei pensionati trevigiani si vedrà aumentare o decurtare la propria pensione in ragione del calcolo Irpef e delle relative detrazioni inserite in dichiarazione dei redditi 2014. "Alla luce della complessità che si trovano a dover affrontare i pensionati sono già molte le richieste di verifica giunte alle sedi dello SPI CGIL di Treviso – ha aggiunto Barbiero – grazie al sistema in nostro possesso abbiamo la capacità di controllare eventuali incongruenze dell'erogazione della pensione e intervenire lì dove riscontriamo errori".

Le tabelle elaborate dallo Spi Cgil di Treviso (in allegato) permettono di comprendere gli interventi sulle pensioni e conoscere i meccanismi, gli importi e le modalità con cui gli verranno erogati gli arretrati, a prescindere dall'ordinaria perequazione che sarà stabilita per lo stesso anno. Come si nota, l'importo maggiore si realizza con una pensione di 1.850 euro, mentre i più bassi sono quelli agli estremi delle fasce, ovvero sulle rendite previdenziali di 1.443 e 2.890 euro. Per una corretta consultazione della tabella sottostante, si ricorda che il trattamento pensionistico mensile e tutti gli altri importi sono al lordo delle imposte e che i numeri relativi alle pensioni in pagamento si riferiscono alla provincia di Treviso.

 

Treviso, 3 agosto 2015

Ufficio Stampa

 

In allegato la tabella degli assegni pensionistici per scaglioni, i relativi importi una tantum e di aumento mensile.


Barbiero Paolino
Segretario Generale SPI CGIL TREVISO

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