COMUNICATO STAMPA
Sono 67mila gli interessati dal 1° agosto ai rimborsi
Pensioni, Barbiero: "Tornare alla rivalutazione proporzionale"
Pensionati trevigiani in allarme, lo SPI a disposizione per la verifica dell'erogazione
Il segretario generale SPI CGIL di Treviso: "Il confronto istituzionale è un'opportunità per riportare l'attenzione sulle questioni del reddito e delle condizioni di vita degli anziani. Per tutelare il potere d'acquisto bisogna rimettere mano alla rivalutazione annuale. Mai più una Monti-Fornero".
Sindacati e iscritti, associazioni dei consumatori e pensionati chiedono un programma certo e duraturo, perché con 8 riforme e 10 interventi sul sistema pensionistico, oggi non si sa né quando si andrà in pensione, né tanto meno con quanto.
Per questo Cgil Cisl e Uil e Sindacati dei pensionati hanno da tempo varato una Piattaforma unitaria per le modifiche da apportare alla Legge Fornero. "La questione delle pensioni non è un terreno semplice, lo sappiamo afferma Paolino Barbiero il segretario generale dei pensionati trevigiani della CGIL - stretta tra il risanamento dei conti pubblici e i millantati scontri generazionali. Dopo il primo incontro, il confronto tra parti sociali e il Ministro del lavoro Poletti è proseguito con l'appuntamento del 16 luglio, in cui si è concordata l'istituzione di due tavoli tecnici, uno che si occuperà di reddito da pensione e fisco, l'altro di welfare, povertà e non autosufficienza. Il confronto istituzionale è sicuramente un'apertura positiva e un'opportunità per riportare l'attenzione sulle questioni del reddito e delle condizioni di vita degli anziani. Esprimono una volontà politica condivisa, bisognerà ora essere bravi e determinati a trovare l'intesa".
"Lo Spi Cgil è pronto a fare la sua parte e a contrattare con il governo perché i pensionati trevigiani sono in attesa di risposte concrete. È necessario continua Paolino Barbiero - ripristinare per tutti i pensionati la tutela del potere d'acquisto: bisogna rimettere mano alla rivalutazione annuale tornando ad una proporzionalità della rivalutazione che garantisca il 100% almeno fino a 5 volte il minimo pensionistico; perché non succeda più come con la Monti-Fornero". E lo sanno bene i pensionati della Marca, soprattutto quelli interessati dal blocco delle perequazioni, cui il governo Renzi ha messo una pezza, seppur negli orizzonti di un quadro finanziario precario in cui si naviga a vista, non solo per colpa della crisi.
La sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco alle rivalutazioni della Legge Fornero per gli anni 2012-2013 e il decreto con cui il Governo Renzi è intervenuto a sanatoria, hanno prodotto parziali e circoscritti miglioramenti anche sulle circa 67mila pensioni Inps e Inpdap erogate al 31/12/2011 in provincia di Treviso e oggi interessate dai rimborsi. Restano escluse altre 9.650 pensioni oltre i 3mila euro lordi mensili. Il provvedimento del Governo, nei limiti del rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, dà infatti attuazione al pronunciamento della Consulta, riconoscendo una rivalutazione decrescente fino a sei volte il trattamento minimo. Degli arretrati generati per il mancato adeguamento all'inflazione, verrà quindi "restituito", attraverso un bonus "una tantum", circa il 30% del dovuto. L'intervento riguarda gli assegni sopra 1.443 euro ed entro 2.890 euro lordi e si compone di due parti: la prima è sul calcolo per la mancata "scala mobile" per gli anni 2012-2013, mentre la seconda, più complicata, riguarda gli effetti del trascinamento nel triennio successivo, fissata al 20% per il 2014-2015 e al 50% (del 20%) a decorrere dal 2016.
Inoltre, sempre nel mese di agosto la maggioranza dei pensionati trevigiani si vedrà aumentare o decurtare la propria pensione in ragione del calcolo Irpef e delle relative detrazioni inserite in dichiarazione dei redditi 2014. "Alla luce della complessità che si trovano a dover affrontare i pensionati sono già molte le richieste di verifica giunte alle sedi dello SPI CGIL di Treviso ha aggiunto Barbiero grazie al sistema in nostro possesso abbiamo la capacità di controllare eventuali incongruenze dell'erogazione della pensione e intervenire lì dove riscontriamo errori".
Le tabelle elaborate dallo Spi Cgil di Treviso (in allegato) permettono di comprendere gli interventi sulle pensioni e conoscere i meccanismi, gli importi e le modalità con cui gli verranno erogati gli arretrati, a prescindere dall'ordinaria perequazione che sarà stabilita per lo stesso anno. Come si nota, l'importo maggiore si realizza con una pensione di 1.850 euro, mentre i più bassi sono quelli agli estremi delle fasce, ovvero sulle rendite previdenziali di 1.443 e 2.890 euro. Per una corretta consultazione della tabella sottostante, si ricorda che il trattamento pensionistico mensile e tutti gli altri importi sono al lordo delle imposte e che i numeri relativi alle pensioni in pagamento si riferiscono alla provincia di Treviso.
Treviso, 3 agosto 2015
Ufficio Stampa
Barbiero Paolino
Segretario Generale SPI CGIL TREVISO