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COMUNICATO STAMPA SPI

Comunicati Spi - 24/06/2015

Il Sindacato allarmato da sms rivolti ai pensionati.
Ricorsi e rimborsi sulle pensioni, SPI CGIL: "Occhio alle truffe".
Il segretario generale, Paolino Barbiero: "Solo dopo la conversione in legge del decreto del Governo sarà possibile valutare il rimborso post sentenza della Consulta. Dobbiamo attendere quel momento per capire chi è coinvolto e per quali importi. I pensionati si rivolgano alle sedi dei Sindacati".

"La sentenza della Corte Costituzionale sul blocco delle pensioni ha creato molte legittime aspettative.
I pensionati però devo stare in guarda da chi promette loro miracoli e cifre mirabolanti perché i truffatori sono in agguato". Lo ha riferito oggi Paolino Barbiero, segretario generale dello SPI CGIL di Treviso, allarmato da alcuni sms che invitano i pensionati a fare ricorsi per ottenere le somme perse a seguito del blocco.

"Il blocco – ha spiegato Paolino Barbiero – ha coinvolto circa 88mila dei 250mila pensionati trevigiani.
Sono però 72mila coloro che potrebbero ottenere, visto il decreto legge varato dal Governo, un ritorno economico. Infatti, tutti i pensionati che percepivano fino al 1 gennaio 2012 1.441 euro non sono stati toccati dal blocco della rivalutazione. Per poter verificare il danno subito è necessario aspettare la conversione in legge del decreto – ha sottolineato Barbiero – che potrebbe subire modifiche in particolare per le pensioni che stanno sulla fascia dei 3mila euro lordi. Solo successivamente alla conversione in legge si potrà capire chi ha titolo al rimborso – continua Barbiero – in che termini la normativa recepisce la sentenza della Consulta e che tipo di azioni mettere in atto. Inoltre, ritenendo insufficiente la restituzione delle somme, il Sindacato sta già pensando in provincia di Treviso a promuovere cause pilota, senza far sborsare ulteriori denari ai pensionati. Ma dobbiamo aspettare e vedere".

"Invitiamo, dunque, i pensionati trevigiani a stare attenti perché c'è il rischio concreto di cadere nella rete di speculatori e truffatori.
Siamo stati informati – aggiunge Berbiero – che girano sms che promettono il recupero delle cifre perse attraverso ricorsi che, invece, se fatti ora, anche a seguito delle posizioni di attesa prese dall'INPS, non troverebbero esito. Per informazioni chiediamo ai pensionati di rivolgersi alle sedi dei Sindacati e di diffidare da comunicazioni provenienti da apparecchi informatici. Per questo stiamo valutando se allertare la polizia postale in merito".