L'analisi del Centro Studi della CGIL di Treviso sulle poste di bilancio 2012 evidenzia le disparità tra i 95 Comuni della Marca.
Sociale, SPI CGIL: "Il 43% gestita da terzi, un quarto dalle Uls".
Paolino Barbiero: "I Comuni attraverso processi di aggregazione delle funzioni si riapproprino della governance sociale.
È indispensabile individuare una dimensione ideale che contenga i costi e permetta di erogare sul territorio servizi di qualità".
Dalla ricerca, che punta la lente d'ingrandimento sul dato del 2012 (ultimo disponibile), emergono anche in questo, come per altri aspetti relativi ai bilanci comunali dei Comuni trevigiani, notevoli differenze sulla gestione delle risorse pubbliche. Sul totale della spesa corrente, che complessivamente ammonta nell'anno di riferimento a 438.457.123 euro il 18,71% è destinato ai servizi sociali, pari a 82.020.005 euro, con una media pro capite che si attesta a 92,28 euro annui. Una media superata da 21 Comuni della Marca. Su tutti è quello di Giavera del Montello che con 155,88 euro per residente supera tutti spendendo per il sociale il 31,2% del totale della spesa corrente. All'altro capo della classifica stilata dal Centro Studi, tra i 22 che rientrano nella fascia più bassa, il Comune di Refrontolo con un pro capite pari a 46,23 euro e appena il 7,53% della spesa corrente destinato al sociale. 52 sono le Amministrazioni comunali che si collocano nella fascia intermedia, con valori che vanno dai 70,07 euro pro capite di Motta di Livenza ai 91,76 di Asolo.
Analizzando più da vicino la composizione della voce di bilancio dedicata alla spesa sociale lo studio evidenza ulteriori differenze. Mediamente il 54,51% della spesa sociale riguarda le "spese per il personale" e per "servizi e interventi" gestiti direttamente dal Comune, per un valore complessivo pari a 44.714.192 euro. Nel dettaglio delle uscite per il personale la media provinciale si attesta al 13,38% della spesa sociale.Oltre a queste poste, gestite direttamente, il 42,74% della spesa sociale esce dalle casse comunali sotto forma di quota capitale alle Ulss di competenza (20.101.708 euro) e di altri trasferimenti (14.954.931 euro), rispettivamente il 24,51% e il 18,23% della spesa sociale complessiva. Pur avendo come base lo stesso valore pro capite i trasferimenti alle Ulss variano; ben 74 Comuni superano la media. Da queste medie provinciali si registrano consistenti variazioni. Il punto massimo per i trasferimenti, all'Ulss e a terzi, è toccato dal Comune di Istrana che nel 2012 ha destinato all'Ulss l'84,44%, e solo il 14,28% per l'esercizio diretto dei servizi. Rispetto all'equilibrio tra spesa per i servizi gestiti direttamente e quelli esternalizzati, oltre a quello di Istrana, altri 36 Comuni della Marca stanno al di sopra del 50%. Un ulteriore 2,75% della spesa sociale è dato da altri costi di gestione e per ammortamenti.
"Dobbiamo ricercare l'equilibrio tra qualità e governance dei servizi sociali erogati sul territorio ha commentato Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso lo si può fare identificando dei bacini ideali con un congruo numero di utenti, al fine di contenere i costi a carico dei Comuni e attivando economie di scala.