Immagine di copertina Sedi e orari

COMUNICATO STAMPA SPI CGIL

Comunicati Spi - 28/02/2015

Il Sindacato dei pensionati scende in campo chiedendo la partecipazioni di cittadinanza e Sindaci, e invitando i dirigenti di Poste ad ascoltare direttamente i bisogni del territorio e i disagi emersi.
SPI, fissati i primi 10 sit-it di fronte agli uffici postali.
Il segretario generale, Paolino Barbiero: "Non si possono abbandonare le nostre comunità. Poste elaborino un piano di rilancio degli sportelli, sfruttando la capillarità sul territorio e innescando economie di scala. Parliamo di una platea di circa 130mila utenti, quasi un terzo over 65. La causa della mancata redditività di alcuni uffici è dovuta all'arretramento in termini di servizio".

Volantinaggi e sit-in davanti agli uffici postali coinvolti. Questo è il programma di sensibilizzazione e mobilitazione che lo SPI CGIL di Treviso metterà in piedi nel corso delle prossime settimane. Il calendario fissato dal Sindacato dei Pensionati, impegnato in prima linea contro le chiusure dei 15 sportelli postali sul territorio della Marca, verrà presentato a Sindaci e amministratori locali e ai dirigenti di Poste con l'invito di essere presenti alle prossime iniziative.

"Non è una battaglia del Sindacato o dei pensionati, è una battaglia del nostro territorio – ha detto Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso – Poste non può disattendere i bisogni delle nostre comunità: per i cittadini gli uffici postali svolgono attraverso la loro attività anche una funzione sociale.
Non possiamo farci strappare questi rilevanti servizi di prossimità – sottolinea Paolino Barbiero – vogliamo che i nostri amministratori locali ci mettano la faccia e tutto l'impegno necessario non solo a mantenere nei comuni e nelle frazioni gli sportelli ma perché questi vengano presto potenziati".

"Molti uffici postali - ha aggiunto Barbiero – hanno subito negli anni un arretramento, che è stato la vera causa della mancata efficienza e redditività, e dunque della serrata. Infatti, chiusure settimanali ed eccessivo turn over del personale hanno impoverito i servizi e ostacolato il radicamento di Poste quale riferimento in alcune aree del territorio. Un errore – tuona Barbiero -. I 15 uffici postali, assieme a quelli concentrati nei grossi centri, coprono un potenziale bacino di utenza di oltre 120mila abitanti, 130mila con gli stranieri residenti.
Solo la popolazione anziana, over 65, arriva a toccare i 41mila cittadini. Un dato che si traduce nell'erogazione di oltre 36mila pensioni".

"Poste devono tener presente questi volumi – continua Barbiero – e non prendere in considerazione solo i singoli uffici. Intasando gli sportelli più grandi si rischia di peggiorare ulteriormente il servizio e registrare poi una ricaduta negativa anche in termini di redditività complessiva. Invece, potenziare e migliorare la capillarità su vasta area permetterebbe di mettere in piedi buone economie di scala".
"Per questo motivo – conclude Barbiero – chiediamo ai dirigenti di Poste di venire ai nostri incontri in programma davanti ai vari uffici, per ascoltare direttamente la voce dei cittadini, i loro bisogni, il disagio sociale emerso e le necessità, per trasformarli in una strategia di rilancio".

I sit-in avranno luogo nei giorni indicati, dalle ore 10:00 alle ore 12:00, e saranno preceduti da volantinaggio nei comuni coinvolti e dal passaggio del furgone dello SPI che con un messaggio audio registrato inviterà tutta la cittadinanza alla partecipazione.