Intervento sui temi delle politiche sindacali generali e sulla riorganizzazione dell'attività dello SPI nel territorio provinciale.
Grande è la preoccupazione per quanto sta avvenendo a livello politico generale, con la crisi dell'Esecutivo e l'imminente campagna elettorale;
in un quadro frammentato di forze politiche, il Sindacato dei Pensionati ribadisce la necessità di far prevalere programmi di Governo
con politiche innovative, nell'ambito degli assetti istituzionali, dell'amministrazione pubblica, nonché nel sistema economico, finanziario, infrastrutturale, e nei temi che riguardano le politiche sociali e previdenziali, con un rinnovato impegno alla lotta all'evasione e all'elusione fiscale, all'economia illegale e malavitosa, alla corruzione dilagante ai vari livelli di Governo e della pubblica amministrazione, ribadendo la necessità di rivedere i costi della politica e i privilegi ad essa legati.
Per questo, durante la campagna elettorale, riteniamo utile promuovere iniziative di confronto con pensionate e pensionati allo scopo di ristabilire una democrazia capace di eleggere candidati onesti che sappiano coinvolgere i cittadini e formare un Governo che si confronti anche con le categorie economiche e sociali più rappresentative, in un processo politico di verità sullo stato del Paese, per rimettere in moto l'economia, il lavoro e la coesione sociale, con scelte di equità e sussidiarietà. In caso contrario, tutti i pesanti sacrifici fin qui sopportati solo da alcune categorie potrebbero essere vanificati accentuando la crisi e allargando ulteriormente la forbice tra le classi meno abbienti e quelle che detengono la ricchezza. Qualità e sostenibilità dovranno essere il binomio sul quale fondare un nuovo modello di sviluppo.
Pertanto, la presenza dello SPI-CGIL nell'intera provincia dovrà essere tale da garantire un adeguato ruolo di confronto politico-sindacale con gli interlocutori istituzionali anche oltre la dimensione comunale, conservando comunque la presenza organizzativa in tutte le realtà comunali. In questo contesto il Comitato Direttivo ha approvato il progetto di riorganizzazione provinciale presentato in questa occasione, infatti esso consolida il lavoro delle Leghe SPI e proietta l'attività delle stesse in un ambito territoriale omogeneo ed ottimale, per garantire un buon livello di rappresentanza della nostra Organizzazione e una più diffusa ed efficace contrattazione sociale, capace di coinvolgere anche le categorie e le associazioni che rappresentano i lavoratori dei settori che erogano servizi di interesse socialeni a ed efficace della contrattazione sociale che deve coinvolgere anche le categorie che rappresentano e più rapp.Difficili si figurano i compiti che spettano anche al nostro Sindacato nella definizione di nuove politiche, quali la domiciliarità, le residenzialità, i nuovi bisogni assistenziali e sociali presenti nei vari territori ed oggetto di negoziazione con i Comuni, le multiutility, le ULSS e con gli altri Enti pubblici, ci obbligano a qualificare il più possibile le nostre proposte politiche ed organizzative.
Inoltre, la nostra Organizzazione dovrà continuare l'azione di formazione e informazione per affrontare le nuove dinamiche relative ai trattamenti previdenziali e pensionistici ed in particolare sulle tematiche relative allo stato sociale, affermando i principi di equità e universalità dei diritti della persona a partire dal mantenimento del potere d'acquisto delle pensioni.
Paolino Barbiero, Segretario Generale SPI CGIL Treviso