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Corso Medicina a Treviso, Biscaro vs Lanzarin: “Replica insensata”

Comunicati Spi - 29/06/2021

Il leader dello SPI CGIL alza le barricate in difesa dell’ex segretario Barbiero: “Ha solo misurato ciò che avremo perso se il progetto della Regione del Veneto non fosse stato bocciato dalla Consulta”
Corso Medicina a Treviso, Biscaro vs Lanzarin: “Replica insensata”
La richiesta del Sindacato dei Pensionati CGIL: “Servono maggiori risorse alla Sanità del territorio”

 

“Non si mistifichi la realtà dei fatti: che la Regione del Veneto avesse previsto di utilizzare il Fondo Sanitario, ovvero le risorse destinate ai Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), per finanziare la formazione, cioè l’attivazione della Facoltà di Medicina a Treviso, non è una fantasia bensì l’illegittimità rilevata dalla Corte Costituzionale e riconosciuta anche dal governatore Luca Zaia che ha dichiarato che troveranno i soldi – 1,5 milioni di euro – in altre poste del bilancio regionale. Incomprensibile allora la replica dell’assessore regionale Manuela Lanzarin ai numeri messi in fila dall’ex segretario generale dei Pensionati CGIL Paolino Barbiero che, niente di più, ha solamente fotografato il fabbisogno di assistenza e come tali risorse siano indispensabili al sistema salute del nostro territorio. Risorse che non si possono destinare ad altro scopo”. Risponde a tono Vigilio Biscaro, segretario generale dello SPI CGIL di Treviso, alla “insensata” presa di posizione dell’assessore regionale Lanzarin.

“La spesa per garantire i Lea non si può assolutamente toccare. Ci tranquillizza allora che, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, la Regione metta un punto alla faccenda dichiarando che nemmeno un euro sarà attinto da quel capitolo per finanziare l’attivazione del corso di Medicina a Treviso – aggiunge Vigilio Biscaro –. Innegabile però che questo fosse il progetto del Governo regionale, dichiarato e palese. Il Sindacato non ha fatto altro che dare il conto di quanto si sarebbe perso in termini di servizi e assistenza sul territorio se quelle somme, quel milione e mezzo di euro, avesse preso la strada destinata da Palazzi Balbi. Ed è altresì innegabile che in questo momento, in questa fase pandemica in particolare, proprio al territorio servirebbero maggiori risorse per la Sanità pubblica, assunzioni, servizi di prossimità e molto altro. Non diciamo nulla di nuovo e nulla che non sia condivisibile da chi ha sottocchio le difficoltà del nostro sistema sanitario e socio-assistenziale – sottolinea Biscaro”.

“Sul progetto del corso di Medicina a Treviso – chiosa il vertice dello SPI CGIL provinciale – nulla da dire, anzi. Investire sulla formazione, in particolare in questo ambito, lo riteniamo di grande importanza, e non può mancare. Anche perché l’Università, oltre a garantire le figure professionali necessarie al sistema, è essa stessa una risorsa che genera a sua volta indotto nel capoluogo. Già anni fa abbiamo perso corsi e così opportunità di crescita. Ma i denari che vanno a finanziare il progetto formativo – ribadisce Biscaro – non possono essere sottratti dai servizi di Salute agli anziani e ai trevigiani tutti. Si trovino da altre parti, si trovino attivando forme progressive di redistribuzione della ricchezza, visto che da anni ormai il sostegno alle famiglie degli universitari diventa sempre più esiguo”.

Ufficio Stampa


Biscaro Vigilio
Segretario Generale SPI CGIL Treviso