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COMUNICATO STAMPA SPI

Comunicati Spi - 23/01/2015

Indagine dello SPI CGIL di Treviso sui residui attivi e passivi dei Comuni della Marca.
Residui di bilancio, ecco l'ultima situazione registrata.
Il segretario generale, Paolino Barbiero: "Per applicare correttamente il principio di generale di competenza finanziaria, come previsto dalla nuova normativa sui bilanci degli enti pubblici, servono nuove buone norme e un apparato burocratico efficiente".

Entro il 30 aprile 2015 le Giunte regionali e gli enti locali dovranno adottare una delibera di grande peso per il loro futuro, con la quale far emergere il disavanzo reale derivante dall'accertamento straordinario dei residui.
Un adempimento imprescindibile, in quanto tale severamente sanzionato, per la concreta applicazione del principio generale della competenza finanziaria. L'obbligo decorrente dall'1 gennaio 2015 impone, infatti, alle istituzioni territoriali di fare emergere la verità contabile per partire con il piede giusto, comportante il sostanziale adeguamento dei residui attivi (i crediti) e passivi (i debiti).
Dunque, con il nuovo anno deve iniziare un'attenta attività di ricognizione dei residui mantenuti in bilancio. Un aspetto molto importante della gestione dei residui è la valutazione della loro attendibilità: è infatti importante che l'ente cancelli dall'importo dei residui iscritti a bilancio per l'anno successivo quelle voci di entrata che prevede di non incassare o che prevede di incassare solo in parte. Si tratta di arretrati di tasse, multe non ancora pagate, tariffe dei servizi, trasferimenti dal governo non ancora versati o di fondi dell'Unione europea non utilizzati. I residui passivi vengono calcolati alla fine dell'anno nel bilancio consuntivo e sono dati dalla differenza tra gli impegni (ovvero le spese che l'ente prevedeva di dover sostenere nel corso dell'anno) e i pagamenti (ovvero le spese effettivamente sostenute e a fronte delle quali è stata registrata un'uscita di cassa). Rappresentano quindi in genere debiti dell'ente pubblico nei confronti di soggetti terzi, pubblici o privati, che vengono riportati di anno in anno nei bilanci fino al loro effettivo pagamento (o alla cancellazione per altre ragioni).

Diamo ora uno sguardo alla situazione contabile dei 95 Comuni della Marca nel 2012 (ultimo dato disponibile).

RESIDUI ATTIVI
Il totale complessivo dei residui attivi (riporto dalle gestioni precedenti più quella di competenza) ammonta a 244.834.526 euro, il 38,51% delle entrate generali, pari a 635.819.801 euro, mentre il totale dei residui della gestione di competenza ammonta a 120.145.966 euro, pari al 18,90% delle entrate. La parte corrente dei residui attivi presenta 109.944.300 euro, pari al 22,08% del totale delle entrate correnti e al 16,25% dei residui di competenza sul totale entrate correnti.
Da questa media i Comuni trevigiani registrano notevoli scostamenti verso l'alto e verso il basso. Per la parte corrente la gestione di competenza 16 Comuni superano il 20% con punte del 29,18% a Vittorio Veneto, del 27,70% a Montebelluna e del 25,30% a Fregona. Dall'altra parte della classifica si trovano 14 Comuni sotto l'8%, con Moriago della Battaglia (2,29%), Castelcucco (3,66%) e Gaiarine (3,89%) tra i più virtuosi.
I residui attivi in conto capitale ammontano in totale a 134.890.326 euro, pari al 97,84% delle entrate in conto capitale; i residui della gestione di competenza sono pari 39.213.489 euro, il 28,44% del totale entrate in conto capitale. Da quest'ultimo valore medio si scostano verso l'alto 11 Comuni, che superano il 50%. Si piazzano in cima alla classifica Crocetta del Montello (85,98%), Revine Lago (79,33%) e Maser (67,21%). Sull'altro versante della scala dei valori percentuali si trovano 14 Comuni sotto il 3% e 3 che hanno praticamente azzerato i residui: Resana 0,28%, Castello di Godego 0,49% e san Zenone degli Ezzelini con lo 0,53%.
L'indice medio di affidabilità dei Comuni trevigiani per i residui attivi di parte corrente è stato per il 2012 di 74,58 a fronte della media nazionale del 40,61. Sono 12 i Comuni più affidabili, che superano l'indice 90, e ai primi posti nella riscossione si trovano Resana (indice 144,79), Zero Branco (106,70) e Casale sul Sile con Indice 105,79. I Comuni più in difficoltà, con indice inferiore a 55 sono 13, con Moriago della Battaglia a quota 34,69, Castelfranco Veneto a 42,28 e Farra di Soligo a quota 43,74.

RESIDUI PASSIVI
Il totale generale dei residui passivi dei Comuni della Marca ammonta a 384.510.447 euro, il 58,56% delle spese generali, pari a 656.619.101 euro, mentre il totale residui della gestione di competenza ammonta a 162.552.982 euro, pari al 24,76% di tale voce.
La parte corrente dei residui passivi presenta un totale di euro 110.962.006, pari al 25,31% del totale delle spese correnti e al 18,91% dei residui di competenza sempre sul totale delle spese correnti. Da questa media per la parte corrente la gestione di competenza si registra 15 Comuni con percentuali superiori al 25%, con punte del 34,72% a Refrontolo, del 31,65% a Farra di Soligo e del 30,68% a Fregona. Dalla parte opposta della classifica si trovano 13 Comuni con percentuali inferiori al 15%, con Volpago del Montello (10,81%), Miane (10,94%) e Vedelago (11,50%) a valori fisiologici.
I residui passivi in conto capitale ammontano in totale a 273.548.441 euro, pari al 125,39% delle entrate in conto capitale. I residui della gestione di competenza sono 79.641.449, pari al 36,51% del totale delle spese in conto capitale. Da quest'ultimo valore medio si scostano verso l'alto 14 Comuni che superano il 60% e fra questi spiccano le percentuali ai valori massimi di Portobuffolè (94,38%), Crocetta del Montello (81,05%) e Fregona (78,49%). Sull'altro versante della scala dei valori percentuali si trovano 13 Comuni sotto il 15% e 3 che hanno quasi azzerato i residui: Susegana 1,53%, Segusino 1,68% e san Zenone degli Ezzelini 1,95%.

COMMENTO
"La corrispondenza degli impegni contabili con le obbligazioni perfezionate e l'attualità dei crediti, sotto il profilo della esigibilità, solleveranno anche nel nostro territorio problemi enormi sul piano della cancellazione definitiva dei residui – ha detto Paolino Barbiero, segretario generale dello SPI CGIL di Treviso - allo stesso modo, richiederanno particolare attenzione i percorsi di reimputazione dei residui espunti non definitivamente, nei confronti dei quali la cura dovrà essere primaria.
Ciò al fine di definire sia l'accertamento ordinario utile alla corretta compilazione del rendiconto 2014 sia quello straordinario preteso dalle norme per l'esordio, nel 2015, del nuovo genere di contabilità potenziata. Metodo, quest'ultimo, che attraverso il parametro dei fabbisogni standard degli enti, si ridefiniranno, inoltre, i trasferimenti dal Fondo di Solidarietà previsti dallo Stato".

"A fronte di un tale impegno, sono diverse le resistenze, alcune palesi altre meno – ha aggiunto il segretario generale - arrivano da chi ha curato poco e male gli obblighi annuali di attestazione delle ragioni di mantenimento dei residui in bilancio,?da chi ha esagerato strumentalmente con l'annullamento dei residui passivi, utile a creare ad arte avanzi tecnici, salvo poi ricorrere al reimpegno delle somme per determinarne l'attualità contabile,?da chi è convinto che le cose non cambieranno e che, quindi, l'attuale confusione perdurerà.
Per questo difficile adempimento, occorrerà mettere in campo tutta la buona burocrazia disponibile che, per l'occasione, dovrà essere capace di esprimere qualità sino ad oggi spesso inespresse. Al fine di fugare ogni elemento di incertezza nella finanza locale – ha concluso Paolino Barbiero – è fondamentale sia il pieno rispetto degli indirizzi legislativi sia un'assunzione reale di responsabilità da parte di dirigenti pubblici e dei consigli comunali per far sì che la rendicontazione degli enti abbia ad essere puntuale e trasparente, garantendo anche in termini finanziari e fiscali il bene dei cittadini".