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COMUNICATO STAMPA SPI

Comunicati Spi - 23/01/2015

CGIL, SPI, FLC e REDS promuovono un ciclo di incontri con gli studenti per far conoscere cosa sono le mafie e attivare un processo di conoscenza e coscienza nelle future generazioni.
A scuola di legalità, Barbiero:"Educare i lavoratori di domani".
Diversi sono i soggetti coinvolti: giornalisti e testimoni, forze dell'Ordine e Istituzioni, esperti e rappresentanti di categoria.
Il Sindacato dei Pensionati della CGIL di Treviso organizzerà e gestirà l'attività coordinando i relatori e mettendo a disposizione gli strumenti necessari alle lezioni".

Sulla base degli indirizzi definiti a livello regionale dallo SPI e dalla FLC, nasce a Treviso il progetto "Storia, memoria ed educazione alla Legalità", promosso dal Sindacato Pensionati, dalla FLC (Federazione dei lavoratori della conoscenza), dalla REDS (Rete degli studenti medi) e dalla Camera del Lavoro di Treviso.
Il progetto vuole essere una riflessione a tutto campo sulla necessità di una educazione alla legalità. Secondo i promotori e organizzatori dell'iniziativa il rapporto fra giovani e legalità deve essere costruito proprio a partire dall'intreccio fra responsabilità individuali, impegno e giustizia sociale e conoscenza e che, inoltre, anche nel nostro territorio sono presenti aspetti mafiosi che non vanno sottovalutati (come il Mose a Venezia, l'Expo a Milano o ancora i recenti casi di infiltrazioni malavitose nelle cooperative della logistica e della sanità).

Cosa sono le mafie? Quale è la loro storia? Come sono arrivate a Treviso? E perché? Hanno trovato appoggi in loco? Come sono cambiate negli gli anni? Sono domande che tutti i cittadini si devono porre, in modo particolare i giovani. È necessario quindi avvicinarsi alla scuola non per sovrapporsi alle attività programmate dalle singole realtà didattiche ma per portare un contributo nel quadro della conoscenza e del protagonismo delle comunità, in particolare quella scolastica.
Nelle scuole della provincia il progetto si articola dunque in alcune lezioni tenute da esperti, testimoni, magistrati, appartenenti alle forze dell'Ordine, giornalisti, amministratori locali, rappresentanti di categoria. Soggetti diversi perché legalità significa molte cose: rispetto delle leggi, educazione civica, ambientale, e molto altro ancora. Ognuno di loro metterà a disposizione relatori, materiali e strumenti, nelle forme da concordare di volta in volta con i singoli Istituti.

"Far riflettere i giovani, i futuri lavoratori di domani, sui mali che si celano dietro comportamenti illegali e sul peso che esercitano anche all'interno della nostra società mafie e corruzione, non solo in termini di coscienza individuale e collettiva, ma anche quale costo sociale ed economico a carico della collettività, e consegnare loro gli strumenti conoscitivi per difendersi e interpretare tali deprecabili fenomeni, che potrebbero un domani condizionare anche la loro vita professionale e lavorativa è un compito che – ha detto il segretario generale dello SPI CGIL di Treviso, Paolino Barbiero - sentiamo il dovere di adempiere e portare avanti come corpi intermedi e come cittadini rispettosi dell'ordinamento e dei valori. Siamo ben contenti che questo sia un progetto condiviso da più soggetti che come noi sono impegnati quotidianamente sul fronte delle legalità e confidiamo – ha concluso Barbiero - che il sistema scolastico trevigiano aderisca all'iniziativa per affiancare al percorso didattico questa formazione alla civiltà".

I Temi degli incontri:
1 - Presentazione del problema mafia. Storie delle mafie in Italia, la mafia nel Veneto. Anche Treviso è interessata dal fenomeno? E come?
2 - Il contrasto alle ecomafie e gli illeciti ambientali. Che cosa sono? Dove sono? Quali possono essere le misure di contenimento?
3 - Legalità e malaffare come si coniugano con il progresso?
4 – I beni confiscati alle mafie: cronaca di un possibile utilizzo
5 - Testimonianze di un parente di una vittima di mafia e di chi ha combattuto la Mala del Brenta