ItaliaOnLine annuncia 400 esuberi, la sede di Treviso a rischio chiusura
I sindacati insorgono: “Decisione inaccettabile che vanifica l’accordo di salvaguardia dei posti di lavoro”
Anche la sede trevigiana di IOL ItaliaOnLine a rischio. Questo quanto emerge dall’incontro del 6 marzo scorso tra sindacati e azienda in Confindustria a Milano, dove è stata annunciata la chiusura della filiale di Torino (ex Seat PG, 248 esuberi e 241 trasferiti a Milano) e ulteriori 152 eccedenze in tutto il resto del territorio nazionale.
Attualmente ItaliaOnLine, realtà specializzata in marketing digitale e comunicazione online nata dalla fusione per incorporazione della vecchia Italiaonline SpA in Seat Pagine Gialle SpA, sta utilizzando per circa 500 dipendenti (tra i quali tutti i 12 tempi indeterminati attivi alla sede di Treviso) l’ammortizzatore sociale della cassa integrazione per ristrutturazione in scadenza a giugno 2018.
“Una decisione inaccettabile a soli 15 mesi dalla sottoscrizione al Ministero dell’accordo per il mantenimento dei livelli occupazionali - affermano Nicola Atalmi, segretario generale SCL CGIL di Treviso, e Laura Gavarini della Uilcom Uil Belluno Treviso -. Accordo che ha visto il sacrificio di tutti i dipendenti, alcuni hanno lasciato il posto di lavoro volontariamente, altri sono stati messi in cassa integrazione. Lavoratori che, con l’obiettivo della riqualificazione, da allora frequentano corsi di professionalizzazione. Agli azionisti è stato riservato tutt’altro trattamento con una distribuzione dei dividendi pari a 80 milioni di euro ad aprile 2017”.
“Avevamo già segnalato all’assessore regionale Elena Donazzan la pesante situazione e la preoccupazione per le ricadute occupazionali del nostro territorio - continuano i sindacalisti - ma ora la posizione espressa da IOL rende evidente che tali preoccupazioni siano diventate realtà. Attualmente nella sede del capoluogo trevigiano sono rimasti 12 dipendenti, circa un terzo rispetto a un 5 anni fa. Il 23 marzo incontreremo la Donazzan, nel frattempo il 16 marzo inizierà la trattativa al Ministero per cercare di trovare delle soluzioni e arginare la deriva intrapresa dall’azienda”.
“Perché - ribadisce la Gavarini - è inaccettabile che mentre si sbandiera l’Industria 4.0, mentre si parla di investire nelle nuove tecnologie della comunicazione al servizio del sistema delle imprese, si rischi di perdere una realtà all’avanguardia in questo settore e che potrebbe essere adeguatamente rilanciata”.
“Ancora una volta stiamo assistendo al depauperamento delle risorse nel nostro territorio da parte di aziende acquistate da società straniere col solo obiettivo di fare cassa e con nessun interesse per lo sviluppo - chiosa Atalmi”.
Ufficio Stampa
Atalmi Nicola
Segretario Generale SLC CGIL TREVISO