Sicurezza, Bianco: “Dal Governo solo un gran bluff, risorse insufficienti anche a livello locale”

Proteste del sindacato di polizia Silp Cgil: 40 dipendenti in meno negli ultimi 4 anno
Sicurezza, Bianco: “Dal Governo solo un gran bluff, risorse insufficienti anche a livello locale”

Treviso - “Sulla sicurezza il ‘Governo del cambiamento’ si sta rivelando il ‘Governo del cambianiente’. I rinforzi promessi nella nostra provincia saranno di gran lunga inferiori rispetto ai pensionamenti già previsti. Se nel 2014 la Questura di Treviso contava al 291 dipendenti negli ultimi 4 anni sono diminuiti fino a raggiungere oggi i 251: ben 40 dipendenti in meno. Nel 2018 già 16 pensionamenti e altri 3 entro l'anno. Tutto questo inserito in un contesto, quello della legge di bilancio, che non prevede risorse e novità per i poliziotti, nonostante le promesse e gli annunci”. Non usa mezzi termini Stefano Bianco, segretario provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil di Treviso, che rilancia sul territorio trevigiano la campagna di mobilitazione nazionale con lo slogan #CAMBIAMOLAMANOVRA.

“Le risorse previste dal governo nella legge di bilancio sono sostanzialmente in continuità col passato - afferma il segretario provinciale - e per quel che riguarda le assunzioni si riparte dalle 7.500 nuove unità nel triennio a livello nazionale già programmate e finanziate dalla vecchia manovra”.

“Non solo - aggiunge il sindacalista -, per il nostro contratto di lavoro, che scade a fine anno, gli stanziamenti previsti, che vanno da 1,1 miliardi nel 2019, 1.425 milioni nel 2020 fino a 1.775 milioni nel 2021, permetteranno un modestissimo incremento di stipendio, pari appena a 31 euro lordi per il prossimo anno, 15-20 euro netti. Una miseria. Poi, anche per quel che riguarda il riordino interno delle carriere, che dovrebbe servire a migliorare l’efficienza degli apparati, sono previsti solamente 70 milioni di euro. Cifre irrisorie”.

“Questi sono i motivi - conclude il rappresentante trevigiano del Silp Cgil - per cui in Parlamento la manovra si può e si deve cambiare. Iniziamo dunque un percorso di mobilitazione che coinvolge anche il nostro territorio con l’obiettivo di sensibilizzare i parlamentari locali e l’opinione pubblica”.

Ufficio Stampa