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Intervento di Giacomo Vendrame sul tema dell'autonomia

Comunicati Segreteria - 29/08/2017

Intervento del Segretario Generale della CGIL di Treviso

Autonomia: l’esito operativo delle conseguenze del voto referendario

Di fronte al referendum del 22 ottobre sull’Autonomia del Veneto è bene porsi alcune domande, per comprendere appieno la situazione in essere e quella che verrebbe a generarsi. La richiesta di “maggiore autonomia da pare della Regione” prevista dall’art. 116 e 117 del famoso Titolo V della nostra Costituzione è una cosa molto importante. Fare appello proprio a quel Titolo V richiama però il tema del Federalismo, prima osannato, poi affossato e fatto cadere nel dimenticatoio dagli stessi che l’avevano promosso, in termini politici, anche quando erano al Governo. La prima domanda è dunque: di fronte alla serietà di una consultazione popolare, le conseguenze del voto saranno all’altezza della sfida?

Ce lo domandiamo, come sindacato, proprio perché conserviamo la memoria di come alcune riforme siano state dimenticate nonostante i proclami. E poi, perché 4 dei 5 quesiti referendari sono stati bocciati dalla corte costituzionale, lasciandone in piedi soltanto uno. Che non può certo valere anche per gli altri 4. La domanda “Vuoi che alla regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?” suona allora quasi come retorica, specie se consideriamo che il referendum non ha alcun valore giuridico (è consultivo, quindi non vincolante) e non comprende in alcun modo la questione relativa ai tributi propri (“i schei”), cioè la base di quello che era il Federalismo prima dell’oblio.

È quindi tutto inutile? Lungi da noi affermare una cosa del genere, prima di tutto perché è evidente il significato politico di questo referendum. La cosa di primaria importanza, però, è che non venga utilizzato in modo strumentale. Sarebbe grave se qualcuno pensasse e volesse che la questione diventi semplicemente un referendum “pro” Luca Zaia, sulla sua figura politica ancora prima che su quella istituzionale di Presidente della Regione Veneto. Perché quello di agitare il problema senza poi effettivamente ragionare sulle soluzioni praticabili e operative è uno stile già visto, che senza dubbio garantisce consenso-rendita a breve termine ma non permette mai di ragionare sulle soluzioni con visione programmatica. Non vorremmo che il Governatore utilizzasse il referendum come “colpo di coda” mediatico per rilanciare due mandati regionali dove è riuscito a fare ben poco.

A nostro giudizio è fondamentale, invece, entrare nel vivo della questione, affrontare le conseguenze del referendum e riprendere i temi del Federalismo. Parlare in modo operativo della re-distribuzione delle risorse, di come superare in questo senso la frammentazione istituzionale. Ragionare sulla fiscalità locale, specie dopo l’abolizione dell’ICI (e con tutto quello che ne è conseguito), e su come supportare gli enti locali in enorme difficoltà a causa dei tagli.

Ecco allora una domanda fondamentale: il referendum, che conseguenze avrà sui lavoratori e sulle persone? La famosa responsabilità derivata dall’autonomia, porterà all’avanzamento di soluzioni concrete per rimettere al centro il lavoratore, favorendo il dialogo a tutti i livelli istituzionali?


Giacomo Vendrame

Treviso, 29 agosto 2017

 


Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO