L’appello: Si moltiplichino l’impegno e le iniziative per mettere in sicurezza i lavoratori
Morti bianche, Atalmi: “Una piaga per la Marca”
La denuncia della CGIL: Nelle pmi e in alcuni settori le norme sulla sicurezza e la prevenzione sono sconosciute
“Sono già 24 dall’inizio dell’anno i morti sul lavoro in Veneto, un dato quantomeno angosciante, un avera piaga. La riduzione complessiva delle ore lavorate a causa della crisi non ha comportato una analoga riduzione degli infortuni sul lavoro per cui la tendenza alla diminuzione registrata lo scorso anno è un effetto ottico. Gli incidenti, invece, aumentano e in particolare quelli gravi”. A riportarlo è Nicola Atalmi della segreteria provinciale della CGIL trevigiana con delega alla sicurezza sul lavoro, che nell’esprimere le condoglianze ai familiari dell’operaio kosovaro mancato oggi a Dosson lancia l’allarme.
“Oggi è toccato a un giovane operaio di origini kosovare caduto da un capannone in ristrutturazione, il mese scorso a un ventenne operaio trevigiano in trasferta in Emilia. A gennaio una donna imprenditrice a Cimadolmo – elenca i tragici fatti l’esponente CGIL”.
“È inammissibile che sul tema della sicurezza sul lavoro si facciano passi indietro - tuona Nicola Atalmi -. Ed è inaccettabile che il periodo di crisi sia da alibi per mancare nel rispetto delle norme sulla sicurezza. Le parti sociali lo denunciano da tempo e chiedono a gran voce che si moltiplichino l’impegno e le iniziative per mettere in sicurezza il lavoro. C’è il sospetto - conclude Atalmi - che mentre le imprese maggiori abbiano ormai introiettato come valore il tema della sicurezza e salute nel posto del lavoro, esistano invece migliaia di piccole aziende e settori produttivi interi dove le norme e la prevenzione sono sconosciute”.
Treviso, 24 maggio 2017
Ufficio Stampa
Atalmi Nicola
Segretario Generale SLC CGIL TREVISO