Pedemontana: evitiamo il doppio scempio
di Giacomo Vendrame, segretario generale Cgil Treviso
La situazione della Pedemontana Veneta ha assunto contorni molto “fiscali” che rischiano di confondere e sviare dalle reali problematiche sociali. Il sindacato alza sempre le antenne quando si parla di introduzione di nuove tasse che potrebbero incidere sul reddito dei trevigiani, sebbene le tasse “di scopo” possano essere prese in considerazione se portano a un risultato utile per la qualità della vita e un ritorno concreto e consistente per la collettività.
Quella che si pone a noi in modo urgente, invece, è la questione occupazionale. Se la situazione rimanesse nello stallo in cui è finita, solo nella provincia di Treviso sarebbero almeno un centinaio i lavoratori che perderebbero il posto di lavoro. Diversamente, proseguire fino alla presunta inaugurazione del 2021 garantirebbe quelle 100 maestranze e genererebbe occupazione per almeno altri 700 lavoratori. A questo punto allora, dobbiamo porci tutti un obiettivo comune da perseguire con impegno e moltissima attenzione. Dobbiamo scongiurare il rischio di quello che potrebbe diventare un “doppio scempio", se la Pedemontana si fermasse: da un lato quello ambientale e finanziario di un’opera incompleta, l’ennesimo ecomostro "non finito" frutto di politiche vecchie e dinamiche finanziarie rischiose sin dall’inizio. Dall’altro, quello dei lavoratori, ancora una volta vittime incolpevoli di una cattiva gestione nella realizzazione del progetto. L’opera va dunque completata per il bene della collettività. Ma tutto deve essere fatto con la massima attenzione, i massimi controlli, le massime garanzie contro la corruzione, contro il rischio di infiltrazioni mafiose o di sotterfugi per lo sfruttamento del lavoro. Insomma, che si faccia la Pedemontana, ma che d’ora in poi sia gestita e controllata bene. Non come fatto sinora.
Treviso, 11 marzo 2017
Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO
