Intervento del Segretario Generale della CGIL di Treviso Giacomo Vendrame La candidatura UNESCO del paesaggio del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene rappresenta un’opportunità che ci auguriamo venga utilizzata genuinamente per fare del nostro territorio un ambiente finalmente sostenibile. Il settore agricolo vinicolo è uno dei pochi che ha continuato a crescere anche nel periodo della crisi, contribuendo dunque a mantenere salda l'occupazione del settore, offrendo possibilità a giovani preparati di inserirsi nel mercato del lavoro oltre che una grande occasione economica per le cantine del nostro territorio. Tradizione e innovazione trovano, nel comparto viti vinicolo, perfetta armonia come in pochi altri settori della nostra sistema produttivo. Ma non possiamo nascondere che questa crescita abbia generato anche alcune criticità: uso del territorio, sostenibilità ambientale, biodiversità e difficile compatibilità tra trattamenti delle viti e salubrità (qualità dell’aria e dell'ambiente) delle zone residenziali adiacenti e vicine. Negare tali questioni significa non guardare allo sviluppo futuro del nostro territorio. E ripetere l’errore già fatto in passato con i capannoni industriali (ora vuoti) è assolutamente da evitare. Affrontare seriamente e risolvere in modo condiviso tali aspetti e criticità significherebbe fare di quel paesaggio un riferimento mondiale, tale da meritarsi la tutela come patrimonio. Status, infatti, assolutamente meritevole di assegnazione, viste le incredibili bellezze delle nostre colline. Ma alla bellezza, dobbiamo allora pretendere di abbinare la qualità della vita. Con una grande operazione di carattere culturale che aumenti l’attenzione di tutti su vari fronti, dalla sicurezza del lavoro a quella ambientale e pubblica, attraverso un utilizzo eco-compatibile dei prodotti di trattamento che va disciplinato in sinergia con la regolamentazione dello sviluppo delle zone agricole a uso vigneto. È giunto il momento di costruire un unico riferimento regionale normativo a tutela delle zone abitative in contesto collinare, che possa mettere fine da un lato alle relative problematiche ambientali e sanitarie, dall'altro alla speculazione sulle analisi e contro analisi dei dati. Questo non può e non potrà prescindere dal prendere provvedimenti per chi non rispetta il lavoro e le normative prescritte, anche quelle già previste. A chi è demandato il compito di legiferare in materia lo faccia e presto, non rimanendo ancorati a interessi di parte bensì, con responsabilità, considerando tutti gli aspetti e le prospettive, per il benessere delle collettività e per salvaguardare fino in fondo la salute pubblica. La candidatura, dunque, ha una nuova grande opportunità: assieme al marketing turistico e vinicolo, alla promozione territoriale, al prestigio che ne deriverebbe, abbiamo l'occasione per creare un patrimonio paesaggistico, ambientale e professionale. Settore vinicolo in salute, lavoratori sereni in un comparto positivo, cittadinanza attiva in contesto ambientale e paesaggistico sano e meraviglioso dove ritrovare la propria identità collinare. Che non può essere solo produzione, ma anche qualità della vita. Treviso, 4 febbraio 2017
Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO