INTERVENTO
del Segretario Generale della CGIL di Treviso
Il Lavoro, paradigma di progresso e di speranza
La stagione contrattuale che stiamo vivendo non riguarda “esclusivamente” il Sindacato, anzi. In provincia di Treviso sono decine di migliaia i lavoratori che attendono il rinnovo del loro Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, buona parte dei quali da diversi, troppi, anni. E la questione non coinvolge solo alcuni settori produttivi ma si delinea realmente di impatto collettivo: interessa il nostro territorio, dal punto di vista dello sviluppo presente e futuro del sistema economico, e riguarda direttamente la nostra società, intesa come reddito delle famiglie, welfare, lavoro per i giovani e mondo pensionistico. Dal rinnovo dei contratti si potrà altresì determinare parte della soluzione alle difficoltà legate alla crisi e superare la fase di transizione che stiamo vivendo, ancora dura e non priva di incertezze. Un aspetto, dunque, di grande rilevanza e che non si può esorcizzare né sottovalutare, né tantomeno considerare contenitore di ingiustificate resistenze da parte di chi rappresenta i lavoratori.
La situazione, infatti, vede da una parte le controparti datoriali miopi e mosse solo dall’obiettivo, confezionato come paradigma di modernità, di contenere i costi e ridimensionare i diritti, e dall’altra il fronte sindacale leggere tra le pieghe della realtà quotidiana, cercando di trovare prospettive all’economia e alla vita delle persone. Un’analisi, questa lettura, tutt’altro che banale e già applicata alla definizione del nuovo modello contrattuale. Modello che ha posto una seria e puntuale riflessione su cos’è oggi il lavoro, al fine di superare un mondo duale dove alcuni hanno diritti e altri no. Senza nessuna paura di affrontare discussioni nel merito, anche guardando a inediti aspetti contrattuali, o per lo meno non particolarmente diffusi, siamo pronti a sperimentare elementi innovativi di welfare aziendale e territoriale.
Vitali e imprescindibili, gli obiettivi restano sempre l’occupazione e la tutela del lavoratore, l’inclusione e il miglioramento delle condizioni economiche e professionali di tutti. Chi disegna diversamente il pensiero e l’azione sindacale, tacciandola di vecchiume, cerca palesemente di indebolire la forza delle ragioni del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici.
D’altro canto, con 33mila sottoscrizioni nella sola Marca trevigiana, la massiccia raccolta firme a sostegno dei tre quesiti referendari (abrogazione dei voucher, solidarietà negli appalti e reintegro in caso di licenziamento illegittimo) e della legge di iniziativa popolare “La Carta dei Diritti Universali del Lavoro” parla proprio della nostra rinnovata attitudine a discutere di cambiamento stando a contatto con le persone, vivendo e registrando i problemi quotidiani, quelli di tutti noi. Se non fosse ancora viva la presenza concreta della nostra organizzazione nel territorio, se tale presenza non rispondesse ai bisogni reali dei trevigiani, non avremmo raccolto in così breve tempo tante adesioni. Ora dobbiamo andare oltre: colti gli elementi di cambiamento e tradotti in proposta, vogliamo e dobbiamo alimentare la speranza incontrata negli occhi delle tante persone ai banchetti e alle iniziative, la speranza che si affermino finalmente le ragioni del lavoro.
Giacomo Vendrame
Treviso, 6 agosto 2016
Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO