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Contrattazione sociale a Treviso, un percorso di crescita

Comunicati Segreteria - 29/06/2016

COMUNICATO STAMPA

 

Contrattazione sociale a Treviso, un percorso di crescita
Protocollo di condivisione delle linee guida per il confronto con i Comuni della provincia di Treviso

 

Treviso - A sei mesi dalla firma della piattaforma sociale 2016, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato oggi, mercoledì 29 giugno, Mariarosa Barazza e Marco Della Pietra, rispettivamente, Presidente e Vicepresidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, per una valutazione delle richieste delle organizzazioni sindacali ai Comuni della Marca Trevigiana. Al termine dell'incontro, è stato siglato un Protocollo di condivisione delle linee guida per il confronto con le amministrazioni comunali. Erano presenti i segretari generali di Cgil e Cisl Treviso, Giacomo Vendrame e Franco Lorenzon, e Riccardo Dal Lago, segretario Uil Veneto.

Da alcuni anni le organizzazioni sindacali confederali - unitamente alle Federazioni dei Pensionati Spi Cgil, Cisl Fnp e Uilp Uil - hanno intrapreso la strada della contrattazione sociale con le Amministrazioni comunali, le ULSS, le Case di riposo e con le aziende di servizi pubblici locali della provincia di Treviso. Un percorso che si è intensificato e qualificato nel tempo, attraverso centinaia di incontri con gli enti locali e decine di accordi sottoscritti a sostegno delle fasce più fragili della società, non solo con gli enti locali ma anche con le multiutilities nel campo dell’erogazione di gas, nello smaltimento dei rifiuti, nella mobilità e nel trasporto, nella gestione pubblica dell’acqua. I rappresentanti sindacali sono ormai accreditati come “consulenti” per affrontare tematiche socialmente rilevanti nella gestione delle voci di bilancio e nelle politiche fiscali di equità a sostegno del reddito e in difesa del potere d’acquisto dei cittadini e delle famiglie. L'anno scorso, grazie agli accordi stretti con i Comuni, 200.000 contribuenti trevigiani hanno potuto beneficiare dell'esenzione dal pagamento dell'addizionale Irpef per redditi fino a 15.000 euro e di sconti reali sulle bollette del gas, dell'acqua e dei rifiuti.

Questa mattina le parti, dopo ampia discussione, hanno condiviso alcuni orientamenti fondamentali, a partire dall’obiettivo di ottenere sempre maggiori sinergie ed equità nell’offerta di servizi sul territorio (con risparmio di spesa e miglioramento della qualità delle prestazioni) attraverso una loro gestione associata a livello sovracomunale.

Pieno accordo anche sulla necessità di rendere omogenee, con modalità che tengono conto della diversità degli ambiti territoriali, le varie imposte e prestazioni dei Comuni e sulla opportunità di prevedere, ove possibile, nel rispetto della salvaguardia degli equilibri di bilancio, un’addizionale comunale Irpef progressiva agevolando le fasce di reddito più deboli. Fronte comune anche contro l'evasione fiscale, con l'indicazione di attivare le azioni possibili per sfruttare al meglio la normativa che consente di recuperare una quota dell’evasione fiscale, definendo convenzioni con l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza.

Un altro aspetto sottolineato nel Protocollo condiviso è quello di facilitare l’accesso ai servizi sociali per le fasce più deboli con sostegni economici collegati ai criteri Isee e quello di rendere disponibili, anche con investimenti dedicati, gli alloggi pubblici non ancora a norma e inagibili e favorire prezzi calmierati e agevolazioni tributarie nel settore privato sugli alloggi sfitti, promuovendo anche la riqualificazione dei centri urbani per favorire il recupero di spazi a fini sociali, a servizi di prossimità e abitativi.

Inoltre: sostenere le IPA (Intese Programmatiche d’Area) che intraprendono interventi sostenibili in ambiti territoriali omogenei, con i finanziamenti della comunità europea e la compartecipazione delle Comunità locali; favorire la sottoscrizione di accordi con le società di servizi pubblici locali per pervenire a tariffe sociali uniformi sul territorio provinciale; appoggiare la realizzazione delle forme associative dei medici di base così come previsto dal piano regionale socio-sanitario del 2012; favorire nelle conferenze dei sindaci il miglioramento delle attività nei distretti sanitari, realizzando in tempi brevi gli ospedali di comunità e la trasformazione delle Case di Riposo in veri “Centri Servizi” per garantire la prossimità degli interventi e la qualità socio-sanitaria nel territorio e nell’assistenza domiciliare; promuovere l’adeguamento qualitativo e quantitativo delle risorse umane e professionali necessarie a garantire la funzionalità e l’efficacia dei servizi sanitari e sociali e definire congiuntamente forme di collaborazione capaci di garantire la qualità del lavoro e assicurare la trasparenza in tema di appalti pubblici.

 

Treviso, 29 giugno 2016

Uffici Stampa


Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO

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