Paolino Barbiero: "Lo sviluppo futuro non si basa sul tatticismo della politica".
Barcon, CGIL: "Colomberotto ha un già piano bis".
Il segretario generale: "Prima che le aree dismesse diventino un costo per la società bisogna passare subito ad una fase di programmazione che le trasformi in qualcosa di nuovo e sostenibile".
"Basta con i tatticismi della politica. In gioco c'è lo sviluppo sostenibile del nostro territorio". Questo il commento di Paolino Barbiero, segretario generale della CGIL di Treviso, relativamente alle divisioni politiche e alle notizie contrastanti in merito all'affaire Barcon.
"Ci troviamo oggi di fronte al paradosso di una Lega che sembra spaccarsi inseguendo interessi di tipo elettorale, di fronte ad un presidente della Provincia che invia un fumoso documento di accoglimento delle istanze delle Associazioni di Categoria e delle Organizzazioni Sindacali ha precisato il segretario generale CGIL e, infine, leggiamo sui giornali (Italia Oggi) le dichiarazioni di Colomberotto in merito ad una nuova costruzione per il latte, in un altro punto di Barcon, e l'ampliamento della sede di Moriago per il macello. Se l'imprenditore ha già un piano bis per allargare il suo business e sa già benissimo come fare, oltretutto senza costruire casello e tangenziale, a questo punto non si capisce più a che gioco stiano giocando tutti questi soggetti".
"Lungimiranza e pragmatismo non nascono dalle spaccature, dai timori elettorali, o dagli opportunismi della politica. Prima che i grandi contenitori industriali della nostra provincia si svuotino definitivamente e rappresentino un costo insostenibile per la nostra società ha dichiarato Barbiero - è indispensabile creare delle alternative valide, ripensando intere aree del territorio e tutti quei comparti produttivi che si stanno progressivamente destrutturalizzando. Insomma, invertire la tendenza e passare rapidamente dall'immobilismo e dal miope tatticismo politico ad una fase di programmazione territoriale e di progettazione, concreta e conveniente, che coinvolga i giovani architetti disoccupati e le nuove menti dell'urbanismo e della sociologia".
"Gli errore della Tremonti e della Tremonti Bis ha continuato Barbiero - che hanno fatto proliferare a macchia di leopardo capannoni e aree industriali, forse potrebbero essere sanati nell'avviare nel trevigiano un percorso di sviluppo sostenibile, con l'impegno della Provincia e dei Comuni, che non possono continuare a basare i loro progetti urbanistici e di crescita su oneri di urbanizzazione derivanti da interventi una tantum offerti da questo o quell'imprenditore".
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