Gentile direttore,
ho come l'impressione che il caos nel campo del centrosinistra trevigiano sia un presagio "sinistro" che incombe come una minaccia
di fallimento sulle speranze di chi si augura che le prossime elezioni possano essere una occasione per mettersi alle spalle 18 anni di leghismo
e gentilinismo, con le loro politichette di basso cabotaggio, l'ossessione dei ritocchi al porfido e ai marciapiedi, la totale mancanza
di una strategia sul sociale, sulla cultura e sulle politiche di sviluppo, la disgustosa marea nera di messaggi di impronta razzista.
Invece di discute del nome del sindaco si potrebbe ad esempio parlare dei nomi e delle qualità richieste per costruire una squadra forte: c'è da trovare un buon assessore al bilancio che contribuisca a far uscire il Comune di Treviso dal pantano dei debiti in cui verrà lasciato; c'è da trovare un assessore alle politiche giovanili che dia un senso alle proposte programmatiche che abbiamo ascoltato durante le primarie e a quelle che su questo tema verranno dagli alleati. E ciò vale per tutti gli altri temi chiave: il welfare, lo sviluppo economico, i rapporti con le partecipate, le politiche ambientali e urbanistiche, le infrastrutture, la viabilità, l'inquinamento.
Come dire: non c'è solo il sindaco. Per chi vuole assumersi responsabilità e pensa di averne le capacità ci sono spazi e occasioni che io credo dovranno essere sfruttate per costruire una squadra forte che renda ancora più forte il prossimo sindaco del centrosinistra. C'è poi una questione di lealtà e coerenza, per chi ha partecipato alle primarie, che pare essere finita in secondo piano, come se l'esito conclusivo della consultazione non fosse il punto di partenza per un lavoro comune ma una specie di "libera tutti" che consente a chiunque di assumere qualsiasi posizione, anche di netta contrapposizione al senso stesso delle primarie a cui si è partecipato.
E infine: un conto è il confronto programmatico con i possibili alleati, dal centro alla sinistra, che il Pd non può interpretare ostaggio di un linguaggio che lascia trasparire un complesso di superiorità e autosufficienza, altro è il giochetto che si consuma nel mondo dei cosiddetti civici. Proposte grottesche come quella del grande sondaggio telefonico, diktat sul candidato sindaco da parte di soggetti fino ad oggi estranei al campo naturale del centrosinistra e dalla consistenza elettorale quantomeno dubbia, tentativi di buttare al macero le primarie per fare un dispetto al Pd finiranno solo per produrre solo l'effetto di tirare la corda fino a romperla.Paolino Barbiero, segretario generale Spi-Cgil Provinciale Treviso