Per una Treviso libera, aperta e antifascista
La nostra Costituzione, nata in un particolare periodo storico ma sempre attualissima nei suoi principi, stabilisce che ogni cittadino abbia piena libertà di esprimere pubblicamente il proprio pensiero. Come Sindacato ne siamo ben coscienti, perché attraverso lo strumento della manifestazione, nel corso della nostra storia e tutt’oggi ancora, abbiamo potuto porre all’attenzione della società, della cittadinanza, della politica e delle Istituzioni le istanze di molti, e anche quelle di pochi, che diversamente non sarebbero emerse.
La stessa carta costituzionale prevede, altresì, che nel nostro Paese non si possa promuovere in nessuna forma e non sia consentito esaltare quell’ideologia, il fascismo, che tanta sofferenza ha dato in passato, e che è sempre in agguato e pronta a diffondere odio e paure, in particolare tra le giovani generazioni, provviste per questo male di meno anticorpi.
Il 22 dicembre è stato indetto nel capoluogo della Marca un corteo che tra i suoi scopi sembra mirare proprio a questo: a spargere menzogne, discriminazione e pregiudizi, ma soprattutto a inneggiare a quell’ideologia, al fascismo.
Ci lascia alquanto stupiti che nella nostra città, medaglia d’oro al valor militare per la guerra di Liberazione, si resti perplessi e preoccupati di fronte a manifestazioni, pacifiche e festose, che hanno il solo fine di promuovere il dialogo, invitare all’allargamento dei diritti e all’inclusione sociale, e ci si chiuda nel silenzio di fronte a tali espliciti messaggi di odio. Come è indispensabile ribadire la totale libertà di manifestazione, allo stesso tempo e per nulla in contraddizione, non è plausibile non dissentire, e talvolta non impedire, questi raduni. Lo dobbiamo fare per tutelare le nostre Istituzioni che non possono restare neutre al contenuto della Costituzione, ma semmai all’inverso, essere promotrici e garanti dei principi in essa racchiusi. Lo dobbiamo fare proprio per difendere le nostre libertà, la nostra civiltà, il nostro futuro e quello dei nostri figli. Un futuro all’insegna del progresso civile e sociale. Rispettosi del diritto di manifestare, noi lo facciamo: diciamo a chiare lettere no al fascismo, no all’odio, no alle discriminazioni, no alle strumentalizzazioni operate attraverso la disinformazione. Per una Treviso libera, aperta e antifascista.
Giacomo Vendrame
CGIL Treviso
Treviso, 18 dicembre 2015
Vendrame Giacomo
Segretario Generale CGIL TREVISO