La CGIL di Treviso al raduno europeo della comunità senegalese domani 19 aprile a Conegliano.
Integrazione e solidarietà, CGIL: "Lavoro bisogno comune".
Il segretario generale Giacomo Vendrame: "Oggi più che mai scopriamo che problemi e preoccupazioni degli stranieri e delle loro famiglie sono simili a quelle dei trevigiani. Da quel bisogno comune che è il lavoro nasca un forte senso di solidarietà che ci permetta di superare insieme la crisi economica e occupazionale. Facilitare l'integrazione, capire usi e costumi diversi ed evitare scontri di convivenza é un obiettivo che va oltre i confini comunali e deve vedere l'impegno sia delle nostre Amministrazioni sia delle forze politiche, economiche e sociali".
Lo ha detto Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso, annunciando la partecipazione del Sindacato all'incontro europeo della comunità senegalese, che avrà luogo domani 19 aprile allo Stadio Zoppas Arena di Conegliano Veneto.
"Bisogna sostenere e incoraggiare i processi di confronto e di dialogo con le comunità di migranti che nel nostro territorio vivono e per il quale rappresentano una risorsa ha detto il segretario generale CGIL di Treviso .
Nella Marca risiedono oltre centomila cittadini stranieri, circa l'11% della popolazione e pari al 20% del totale regionale.
Quella senegalese è tra le dieci più numerose comunità, conta, infatti, più di 3mila persone per lo più residenti nel coneglianese, area che, dopo il capoluogo, con 35mila presenze registra la più alta percentuale di stranieri residenti".
"Sebbene più pesanti e maggiori ha sottolineato Vendrame - le preoccupazioni e le difficoltà che sono costrette ad affrontare le famiglie di migranti in un momento storico come quello attuale non sono poi così distanti da quelle delle famiglie trevigiane. Per questo alla base dei rapporti intercomunitari dobbiamo oggi più che mai respirare un clima di solidarietà e non di ostilità o di diffidenza. Eventi come il raduno europeo dei senegalesi rappresentano l'evolversi della capacità ricettiva della nostra comunità trevigiana nei confronti delle altre 148 diverse nazionalità ed etnie. Le più piccole di appena un centinaio di membri".
"Uomini e donne che vivono quotidianamente con la maggiore delle preoccupazioni, quella relativa al mantenimento del lavoro e dunque del permesso di soggiorno. Per questo ha aggiunto Vendrame ci auguriamo che proprio da quello che oggi è il grande bisogno comune, il lavoro, nasca un forte senso di solidarietà che ci permetta di superare insieme la crisi economica e occupazionale del nostro territorio."
"Possiamo evidenziare ha concluso Vendrame - che senza il contributo dei cittadini stranieri, in termini di lavoro, di fiscalità e contribuzione, di fruizione del welfare locale, la provincia di Treviso è destinata, in pochi anni, non solo ad un progressivo invecchiamento e una progressiva diminuzione dei propri abitanti, ma ad un'ulteriore impoverimento economico, sociale e culturale".