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COMUNICATO STAMPA FP CGIL TREVISO

Comunicati Segreteria - 18/05/2015

FP CGIL: "La decisione dell'Amministrazione di Volpago di affidare a una cooperativa parte del servizio risponde a una precisa volontà di esternalizzarlo".
Biblioteca, Bernini: "Il Comune non vuole i dipendenti della Provincia".
Il segretario generale: "I dipendenti della Provincia hanno tutti i titoli e le competenze per essere impiegate in queste funzioni ma a loro non è stata data la possibilità di scegliere".

"Sbagliata la decisione di Toffoletto di esternalizzare il servizio biblioteca senza aver prima permesso ai dipendenti della Provincia di poter essere assorbiti dal Comune". Interviene così Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL di Treviso, critico dalla scelta dell'Amministrazione comunale di Volpago del Montello di non aprire una mobilità ma di assegnare a una cooperativa il servizio.

"Esternalizzare parte del servizio biblioteca adducendo il fatto che nessuno dei dipendenti della Provincia ha la qualifica di bibliotecario ci pare, francamente, una presa in giro nei confronti dei lavoratori pubblici – punta il dito il segretario generale FP CGIL di Treviso - infatti non risulta, in Provincia, alcun bando di mobilità giunto dal Comune di Volpago per la copertura del servizio. Avremmo potuto capire tale scelta dell'Amministrazione, se non vi fossero stati lavoratori a fare la relativa domanda ma ai dipendenti della Provincia di Treviso questa possibilità non è mai stata data".

"Come ben sa Toffoletto non esiste il profilo di bibliotecario in Provincia – spiega Ivan Bernini - dovrebbe però sapere il Sindaco, essendo la biblioteca nel circuito BAM, fortemente voluto dall'allora assessore alla cultura Marzio Favero, oggi Sindaco di Montebelluna, promotore fin dal 2000 del Centro Servizi Biblioteche Provinciale, che nel settore cultura operano lavoratrici che attivamente hanno reso possibile la realizzazione del progetto in sinergia con i loro colleghi dei Comuni e che ben conoscono il mestiere.
Per le attività che parrebbero essere affidate alla cooperative, per quanto apprendiamo dalla stampa locale, non è richiesta tanto la figura di bibliotecario (laureato in categoria D), quanto la figura professionale che svolga funzioni attinenti al settore. Lavoratori dunque impiegati in Provincia, diplomati o laureati (che pure stanno in categoria C), e che già oggi svolgono quelle funzioni".
"Toffoletto – conclude Ivan Bernini – non nasconda che l'affidamento a una cooperativa di parte del servizio corrisponde a una precisa volontà di esternalizzazione".