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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 02/10/2012

La CGIL consegna al prefetto il rilevamento dei dati sulla crisi nei primi 8 mesi del 2012.
Lavoro, CGIL: "5.451 posti persi e oltre 2ml e mezzo di ore di C.I.G.O.".

Vendrame: "Condividiamo l'opinione di Unindustria, la rotta va cambiata. Indispensabile varare una politica di sviluppo sostenibile che parta anche dal nostro territorio attuando gli accordi già siglati tra Sindacati e categorie economiche".

Sono 5.451 i lavoratori licenziati nel corso dei primi 8 mesi dell'anno. Di questi 3.776 fanno riferimento alla legge 236/93, dunque con la sola disoccupazione, e 1.675 arrivano alla mobilità (legge 223/91) da 203 imprese trevigiane superiori ai 15 dipendenti. A questi numeri bisogna aggiungere quello della cassa integrazione ordinaria che al 1° settembre 2012 ha toccato i 2.629.790 ore, interessando ben 14.767 lavoratori della Marca e quella straordinaria che ad oggi coinvolge 2.605 persone dipendenti di 82 aziende che hanno in corso ristrutturazioni o procedure concorsuali. Questo è il rilevamento dei dati sullo stato di crisi elaborati dal centro studi della Camera del Lavoro di Treviso e consegnato al Prefetto a fine settembre.

Sul fronte del mercato del lavoro i primi due quadrimestri del 2012 si chiudono con un saldo negativo: oltre un migliaio di posti di lavoro persi in più rispetto allo stesso periodo del 2011, quando si contavano 4.363 fuoriuscite. Resta sostanzialmente immutato il rapporto tra disoccupati italiani e stranieri, che rappresentano il 36,5% del totale. Così come metalmeccanico, edilizia e legno rimangono i settori maggiormente colpiti dalla crisi, rispettivamente con complessivi 1.195, 851 e 689 lavoratori interessati alla 223/91 e alla 236/93.

Per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria sono state bruciate nei primi otto mesi dell'anno 2.629.790 ore di lavoro, autorizzate per 845 aziende del territorio; una cifra impressionante corrispondente a 1.900 lavoratori equivalenti e ad una media di 25 ore mensili di riduzione del salario per lavoratore, con una notevole ricaduta sul reddito delle famiglie. E anche in questo caso in cima alla nera classifica s'attesta il comparto del legno con 879.437 ore e quello metalmeccanico con 820.525 ore di cassa ordinaria. Sempre più spesso gli accordi aziendali, per periodi di cigo che fanno riferimento a situazioni congiunturali, si modificano lasciando spazio a processi di ristrutturazione aziendale che si traducono per i lavoratori in richieste di cassa integrazione straordinaria, riduzione del personale e in alcuni casi nell'avvio di procedure concorsuali.

Giacomo Vendrame, segretario Nidil CGIL di Treviso e candidato alla segreteria generale della Camera del Lavoro: "Rispetto a questi numeri, che si commentano da soli, condividiamo quanto detto recentemente da Unindustria Treviso in merito alla necessità di un cambio di rotta, nell'intraprendere una strada che punti alla semplificazione burocratica e su progetti di reale sviluppo e sostenibilità. Valutazione non ultima per il Sindacato, sempre critico rispetto alla pessima "politica del naufragio" condotta dal passato Governo e non ancora completamente conclusa dall'attuale Esecutivo. Categorie economiche e Parti Sociali non possono sottrarsi alle reciproche responsabilità – ha concluso Vendrame - un patto sociale a Treviso c'è già: bisogna allora dare più forza alla contrattazione aziendale come primo elemento di politica industriale locale per far uscire il sistema produttivo dalla crisi. E questo lo si può fare solo coniugando sostenibilità aziendale e incremento salariale dei lavoratori".

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