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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 05/09/2011

Ricerca dell'Ufficio studi della Cgil: boom di espulsioni tra metà luglio e fine agosto.
Occupazione, estate da bollino nero per i licenziamenti
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In un mese e mezzo persi 799 posti. Il saldo dell'anno arriva a 5.143 unità in meno.
Barbiero: "Segnale anomalo e grave, i prossimi tre mesi saranno terribili per le pmi". "Le dinamiche del mercato del lavoro continuano a peggiore e ci attendiamo un quarto trimestre del 2011 molto negativo per quanto riguarda la tenuta dell'occupazione".

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil provinciale di Treviso, commentando l'ultima rilevazione sui licenziamenti compiuta dall'ufficio studi della Camera del Lavoro di Treviso.
Dalla ricerca emerge che, nel periodo compreso tra la metà di luglio e la fine di agosto, i licenziamenti sono stati oltre il 10% del totale registrato fino ad oggi, un picco di 799 unità che porta il saldo complessivo a 5.143 espulsioni, 3.091 nelle piccole imprese e 2.052 nelle grandi e medie.
Nel periodo preso in esame, tra il 15 luglio e il 31 agosto, i licenziamenti nelle piccole imprese, e quindi riguardanti lavoratori privi di ammortizzatori sociali, sono stati 467. A soffrire di più il commercio, con 121 licenziamenti, seguito dall'edilizia (80), la meccanica (78) e il legno-arredo (37).
332 invece le espulsioni nelle imprese di dimensione media e grande: 101 nel tessile, 89 nel legno-arredo, 76 nella meccanica. In totale gli stranieri licenziati sono stati 168, di cui 105 nelle piccole aziende e 63 nelle medio grandi. Al 31 agosto del 2010 i licenziamenti, in provincia di Treviso, erano stati meno di cinquemila.

"Ci attendiamo - ha commentato il segretario generale della Cgil provinciale - una emorragia significativa di posti di lavoro soprattutto nelle piccole imprese e quindi riguardante una platea di persone che, con la perdita dell'occupazione, hanno a disposizione soltanto la prestazione di disoccupazione ordinaria. Cioè quei senza lavoro messi al centro delle assurde, insensate e gravissime parole dell'assessore regionale Manzato. Le ragioni della nostra preoccupazione stanno nel fatto che, tradizionalmente, il periodo di ferie non ha mai rappresentato una fase di forte incidenza dei licenziamnti. Che si sia arrivati a quasi 800 espulsioni tra metà luglio e fine agosto è la cartina di tornasole della gravità della situazione".

"In questo quadro - ha concluso Barbiero - a livello locale servirebbe un impegno da parte delle istituzioni territoriali e di confronto con gli istituti di credito. All'appello mancano, ad esempio, le grandi e piccole opere infrastrutturali, che da sole sarebbero capaci di muovere positivamente il sistema economico locale. Certo i tagli barbari decisi dal governo non aiutano questa prospettiva, né lo fa l'atteggiamento attendista della politica di governo provinciale, più preoccupata a minimizzare per ragioni elettorali che ad affrontare le questioni. Le buoni ragioni per lo sciopero generale del 6 settembre, insomma, ci sono davvero tutte".

Ufficio Stampa