L'unica epidemia di Ebola che è arrivata in Italia,
è quella che si è diffusa nella propaganda elettorale.
La mancata riconferma del dottor Giovanni Gallo alla direzione di prevenzione della Usl 9 è stato interpretata da tutti,
soggetti politici e non, come una punizione per aver osato smentire il presidente del Veneto Luca Zaia in merito all'allarme-emergenza Ebola lanciato sul territorio e collegato alla presenza di profughi.
Questa vicenda è la dimostrazione inequivocabile di un vecchio vizio della politica targata lega, quello di sollecitare, e ancor peggio di instillare,
la paura e porsi contro le diffidenze culturali, etniche e di razza.
In altri termini, facendo leva sulle preoccupazioni e a volte sulla mancata conoscenza dei fenomeni sociali, parlare direttamente alla pancia della gente per poi incassare facili consensi elettorali.
Ciclicamente assistiamo allora a tali campagne mediatiche e guarda caso sempre a ridosso delle consultazioni elettorali. Le regionali, infatti, sono proprio dietro l'angolo.
È un meccanismo oliato e sempre efficace quello di amplificare le paure, la diffidenza, quando non l'odio, per poi proporsi come solo possibilità di difesa, l'unico reale vaccino.
Quando si assumono incarichi istituzionali come quello di governatore del Veneto bisognerebbe piuttosto dismettere i panni dell'eterno candidato, la propaganda dovrebbe diventare responsabile spirito di buon governo.
Chi svela questi giochetti elettorali, come nel caso del dottor Gallo, viene sanzionato. Non vorremmo dover pensare che tale punizione fosse un monito contro il dissenso, verso una sorta di istituzionalizzazione del culto della persona, dell'infallibilità di Zaia. Non lo si può smentire, non lo si può contraddire.
Il compito dei medici, delle strutture sanitarie è quello di prevenire le malattie vere, quelle che non hanno a che fare con i voti ma con la vita delle persone.
L'unica epidemia di Ebola che è arrivata in Italia, a mio parere, è stata proprio quella che si è diffusa nella propaganda leghista, e che di danni ovviamente ne ha già fatti.
Per questo il Luca Zaia che agita le parole d'ordine della campagna elettorale non dovrebbe avere nulla a che fare con i comportamenti e le decisioni del Luca Zaia Governatore, dirigente del dottor Gallo.
Un professionista, quest'ultimo, che su questa vicenda, come i numerosissimi attestati di stima e solidarietà testimoniano, si è mosso in modo appropriato e rigoroso, sottraendosi dall'agitazione mediatica di allarmismo.
Siamo certi che il Luca Zaia Governatore avrà occasione di tornare in sé e mettere da parte per un attimo la campagna elettorale, riconoscendo un errore che rischia perfino di ritorcersi contro il Luca Zaia candidato.