ATTENZIONE AI FALSI STAGE E ALLO SFRUTTAMENTO DEGLI STAGISTI.
Stage: Nidil Cgil, non sia un buco nero del lavoro.
Vendrame: "Bene il progetto della Provincia per l'inserimento e l'orientamento nel mondo del lavoro. Indispensabili però controlli a monte che impediscano alle aziende di assumere come stagisti i lavoratori già formati, senza tutele e senza garanzie d'assunzione.
Ci vogliono maggiori controlli e maggiore informazione perché lo strumento degli stage non diventi un buco nero del precariato e dello sfruttamento dei giovani lavoratori".
Lo ha detto oggi Giacomo Vendrame, segretario provinciale del Nidil, la categoria dei lavoratori atipici della Cgil di Treviso, preoccupato per la mancanza di serie verifiche per i 5mila stage previsti nel 2011 dal Centro per l'Impiego della Provincia di Treviso.
Non avendo lo stagista diritto a retribuzione (a volte si ottiene solo un rimborso spese forfettario) e ai contributi previdenziali e non essendo previsto nessun preavviso in caso di licenziamento, lo stage spesso si rivela un rapporto di lavoro dipendente a basso costo per l'azienda. Gli stagisti sono di fatto costretti a subire le direttive dell'azienda, vincolandosi ad essa come per un comune rapporto di lavoro subordinato, ma senza le tutele garantite dal contratto. In altre parole: una vera forma di sfruttamento dello stagista/lavoratore.
Con controlli praticamente nulli - ha aggiunto Vendrame - da parte dell'ente formatore, in questo caso la Provincia, e con scarsi limiti d'accesso, troppe volte accade che le aziende assumano giovani lavoratori con esperienza già acquisita nel settore ma al momento disoccupati. Nidil e la Cgil, in qualità di firmatari dell'accordo con la Provincia, invitano tutti i lavoratori coinvolti nel progetto a rivolgersi al sindacato per segnalare applicazioni non corrette di quanto previsto, riservandosi la possibilità di intervenire istituzionalmente.Questo progetto, finalizzato a realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e a agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, non deve diventare l'ennesimo buco nero: uno strumento per sfruttare il precariato e quei lavoratori, che sebbene già abilitati alle mansioni da svolgere, siano a causa della crisi, usciti dal mercato del lavoro. Per questa ragione ha concluso Vendrame - è indispensabile attivare forme d'informazione nei confronti dei giovani lavoratori e controllare a monte i contratti di stage, impedendo che possano accedervi lavoratori che hanno già acquisito esperienza nel settore. Per costoro, d'altro canto, ci si deve impegnare nel tracciare nuove vie per il reinserimento nel mondo del lavoro.
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