Immagine di copertina

COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 27/01/2012

Domenica 29 gennaio 2012
Giornata di sciopero dei lavoratori del commercio della Marca
.
Commercio, Barbiero: "No alle liberalizzazioni unilaterali".
Il segretario generale: "Non ci saranno effetti positivi dalle aperture. L'unica conseguenza sarà gravare sulle condizioni di vita degli addetti del settore, senza nessuna compensazione contrattuale. Anche i Sindaci della Marca prendano una posizione uniforme per salvaguardare la sostenibilità delle liberalizzazioni insieme alla coesione sociale"

Il lavoro domenicale non può essere considerato un lavoro ordinario per il settore del commercio. Questa totale liberalizzazione senza regole non porterà i frutti sperati se non l'innalzarsi dei costi per la piccola ma acnhe per la grande distribuzione che nella nostra provincia attua tale sperimentazione, e il peggioramento delle condizioni di vita degli addetti al commercio, rendendo incompatibili i tempi familiari e personali con quelli del lavoro. E tutto questo senza un'equa compensazione delle condizioni contrattuali". Questo il commento di Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil di Treviso, che annuncia la mobilitazione di protesta delle tre sigle sindacali CGIL CISL e Uil di Treviso e lo sciopero dei lavoratori e le lavoratrici del commercio della Marca fissato per tutta la giornata di domenica 29 gennaio.

La liberalizzazione selvaggia decisa dal Governo Monti e inserita nel cosiddetto decreto Salva Italia viola la Legge Regionale n.30 del 27 dicembre 2011, che accoglieva, anche se solo in parte, le osservazioni e le indicazioni sindacali. Tale Legge – ha spiegato il segretario generale della CGIL di Treviso - portava alla definizione del numero di aperture domenicali dalle 20, come deciso inizialmente dalla Regione, a 16, l'obbligo di chiusura per alcune festività laiche e religiose, la moratoria di un anno di nuovi insediamenti commerciali, il recepimento che le deroghe previste in tutte le aree turistiche e artistiche debbano rimanere circoscritte solo all'interno dei centri storici, nonché la previsione dell'insediamento di tavoli provinciali per la programmazione della aperture annuali. Tutto questo viene spazzato via per inseguire la falsa idea che più apertura significhi più vendita e di conseguenza maggior crescita. Non sarà così, anzi per coloro che apriranno aumenteranno sicuramente i costi che verranno scaricati sui dipendenti in termini di sfruttamento e precarietà".

Chiediamo – ha aggiunto Barbiero – che i Sindaci della Marca si confrontino per definire una linea comune sulle aperture domenicali nel rispetto della Legge regionale in vigore, per favorire la sostenibilità delle liberalizzazioni insieme alla coesione sociale. In caso contrario saranno proprio loro a far passare una deregulation che non farà il bene ne del territorio ne dei loro cittadini e dei lavoratori del settore".

È giusto agire sulla flessibilità dell'orario di apertura e chiusura – ha continuato Barbiero - ed eventualmente anche sulle aperture festive, ma contrattualizzando con i lavoratori del settore tali possibilità e dando loro un giusto contributo sul piano delle condizioni contrattuali. Altrimenti l'unico effetto sarà quello di danneggiare le lavoratrici e i lavoratori del commercio, pesando fortemente sui loro tempi di vita.

A questa unilaterale e sbagliata politica di crescita – ha concluso Barbiero - che non tiene conto delle ripercussioni sulla vita dei lavoratori ci opponiamo come CGIL, e insieme alle altre Organizzazioni sindacali della Marca invitiamo tutti gli addetti del comparto ad aderire compatti allo sciopero regionale indetto per tutta la giornata di domenica 29, perché solo attraverso un'ampia partecipazione riusciremo a contrastare tale deriva normativa ma soprattutto economica e sociale.

Ufficio Stampa HoboCommunication