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COMUNICATO STAMPA FP CGIL

Comunicati Segreteria - 27/02/2015

La denuncia del Sindacato: "La politica, nazionale e regionale, è incapace di decidere. Vogliamo ora risposte sul futuro di dipendenti e servizi".
Provincia, Bernini: "Situazione bloccata, 400 famiglie a rischio".
Il segretario generale FP CGIL di Treviso:"Possiamo stimare che entro fine marzo saranno oltre 100 gli esuberi.
Numero destinato a raddoppiare per effetto dei tagli alla spesa del personale. Al destino della Provincia sono legati altrettanti lavoratori dell'indotto"
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"Per la Provincia di Treviso, in assenza di una definizione di una Legge Regionale di riordino di quelle funzioni che non rimarranno più in capo all'Ente entro il 31 marzo, e la contestuale presa in carico dei lavoratori che oggi svolgono determinate funzioni, sono 111 i lavoratori che a breve diventeranno soprannumerari, ovvero esuberi. Se a questo numero associamo il taglio del 50% della spesa del personale, mannaia che s'abbatte anche sulle funzioni fondamentali, si potrebbe arrivare a oltre 200 dipendenti in esubero. Accanto a questi lavoratori ce ne sono altri, quelli dell'indotto privato e del supporto ai servizi erogati, realtà che non vedranno più rinnovati gli appalti e quindi, a loro volta lasceranno a casa presumibilmente altrettanto personale".
Questa è la fotografia che scatta Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL, della situazione occupazionale della Provincia di Treviso. "E nessuno, nessuna parte politica, sta spendendo una parola su questi lavoratori e sui servizi che verranno meno".

"Sulla Provincia – afferma duramente il segretario della Funzione Pubblica CGIL - si sta toccando uno dei punti di non ritorno della credibilità di una classe politica che prima, alla ricerca del consenso, ha stabilito l'eliminazione dell'ente e ora si rivela incapace di decidere sul futuro delle funzioni e dei lavoratori ad esse connessi.
Né il Governo, che interviene attraverso i tagli lineari in nome di un sistema economico in crisi, né la Regione Veneto, immobile e ingessata, tracciano infatti il destino della nuova Provincia, né in termine di servizi né di occupazione, scaricando uno sull'altro le responsabilità. Nessuna fa nulla – sbotta Bernini – se non riempirsi la bocca di belle parole ma senza esprimere un vero e concreto sostegno nei riguardi dei dipendenti e delle loro famiglie, circa 400 solo nella nostra provincia".

"Non ce ne staremo chiusi nei recinti nei quali volete relegarci – alza la voce Bernini – Sindacati e lavoratori, pubblici e privati, dipendenti e appartenenti all'indotto, non staranno a guardare. Non aspetteremo le elezioni regionali per farci dire quale sarà il futuro dei servizi al territorio, non crederemo in vuoti proclami da campagna elettorale, vogliamo i fatti, vogliamo le decisioni, ora".