La denuncia del Sindacato: "La politica, nazionale e regionale, è incapace di decidere. Vogliamo ora risposte sul futuro di dipendenti e servizi".
Provincia, Bernini: "Situazione bloccata, 400 famiglie a rischio".
Il segretario generale FP CGIL di Treviso:"Possiamo stimare che entro fine marzo saranno oltre 100 gli esuberi.
Numero destinato a raddoppiare per effetto dei tagli alla spesa del personale. Al destino della Provincia sono legati altrettanti lavoratori dell'indotto".
"Per la Provincia di Treviso, in assenza di una definizione di una Legge Regionale di riordino di quelle funzioni che non rimarranno più in capo all'Ente entro il 31 marzo, e la contestuale presa in carico dei lavoratori che oggi svolgono determinate funzioni,
sono 111 i lavoratori che a breve diventeranno soprannumerari, ovvero esuberi. Se a questo numero associamo il taglio del 50% della spesa del personale, mannaia che s'abbatte anche sulle funzioni fondamentali, si potrebbe arrivare a oltre 200 dipendenti in esubero. Accanto a questi lavoratori ce ne sono altri, quelli dell'indotto privato e del supporto ai servizi erogati, realtà che non vedranno più rinnovati gli appalti e quindi, a loro volta lasceranno a casa presumibilmente altrettanto personale".
Questa è la fotografia che scatta Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL, della situazione occupazionale della Provincia di Treviso. "E nessuno, nessuna parte politica, sta spendendo una parola su questi lavoratori e sui servizi che verranno meno".
"Sulla Provincia afferma duramente il segretario della Funzione Pubblica CGIL - si sta toccando uno dei punti di non ritorno della credibilità di una classe politica che prima, alla ricerca del consenso, ha stabilito l'eliminazione dell'ente e ora si rivela incapace di decidere sul futuro delle funzioni e dei lavoratori ad esse connessi.
Né il Governo, che interviene attraverso i tagli lineari in nome di un sistema economico in crisi, né la Regione Veneto, immobile e ingessata, tracciano infatti il destino della nuova Provincia, né in termine di servizi né di occupazione, scaricando uno sull'altro le responsabilità. Nessuna fa nulla sbotta Bernini se non riempirsi la bocca di belle parole ma senza esprimere un vero e concreto sostegno nei riguardi dei dipendenti e delle loro famiglie, circa 400 solo nella nostra provincia".
"
Non ce ne staremo chiusi nei recinti nei quali volete relegarci alza la voce Bernini Sindacati e lavoratori, pubblici e privati, dipendenti e appartenenti all'indotto, non staranno a guardare. Non aspetteremo le elezioni regionali per farci dire quale sarà il futuro dei servizi al territorio, non crederemo in vuoti proclami da campagna elettorale, vogliamo i fatti, vogliamo le decisioni, ora".