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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 23/03/2012

Sindacati e categorie economiche incontrano i partiti per parlare di Ikea e Barcon.
Ptcp, Barbiero: "No dell'UDC alle modifiche, ora gli altri".
Barbiero: "La politica si fa abbagliare dai grandi progetti quando dovrebbe essere il motore del rinnovamento strategico verso uno sviluppo sostenibile e verso una vera ripresa dell'occupazione".
"Chi governa non può farsi abbagliare da questi imponenti progetti ma deve, responsabilmente, tracciare la rotta per uno sviluppo sostenibile che non distrugga altro territorio e che porti nuova occupazione".

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero dopo l'incontro tenuto ieri con Gianna Galzignato, coordinatrice provinciale dell'UDC.
Ha preso il via il giro di consultazioni tra i firmatari del documento e le segreterie provinciali dei partiti. Con l'UDC ieri e oggi con il segretario del PDL della Marca per affrontare la questione Ikea e Barcon, nodo rilevante sotto il profilo strategico, ambientale e occupazionale per i Sindacati e le categorie economiche, che vedono nel derogare al Ptcp "l'abdicare della politica di fronte a scelte strategiche per il futuro del territorio che mettono al primo posto gli affari dei privati e delle multinazionali ovviamente attenti a preservare innanzitutto i propri interessi, questa volta a scapito di quelli collettivi". Ha detto il segretario generale della CGIL di Treviso.

"Chi governa la smetta di essere miope e di inseguire chimere – ha continuato Barbiero - Sindacati e categorie economiche con il documento presentato poche settimane fa hanno espresso la loro posizione contraria all'ulteriore sfruttamento di terreno agricolo e alla cementificazione senza sosta, invece di imboccare la strada verso la riqualificazione delle aree dismesse o poco valorizzate, sia industriali che commerciali.
Proprio alle porte del capoluogo c'è un ampio perimetro che potrebbe essere riqualificato e rivivere la propria anima produttiva e dare a Ikea la possibilità d'insediarsi: l'ex area Chiari & Forti di Silea, che, inoltre, avrebbe modo di essere già facilmente collegata al casello di Treviso Sud. Lo stesso vale per il polo industriale progettato per Barcon che potrebbe trovare invece collocazione nelle aree dismesse della Fervet, della Zanussi o nel sito ex Indesit di Refrontolo, riportando occupazione in quelle zone già dedicate alla produzione".

"Perché è così che i nostri politici dovrebbero affrontare tale vicenda, particolarmente in questo momento di sobrietà: evitando qualsiasi tipo di spreco, e di territorio e di denaro pubblico. Costruire un nuovo casello autostradale, una strada o altre infrastrutture inopportune non favorisce uno sviluppo razionale e sostenibile, anzi, così facendo, si perpetuano quegli errori che hanno deturpato il nostro paesaggio e l'ambiente". Oggi – ha sottolineato Barbiero - quello di cui abbiamo bisogno, e che chiediamo a chi ci governa e agli esponenti dei partiti, è una netta presa di posizione, chiara nei confronti dei cittadini. Chiediamo decisioni importanti e strategie per il futuro, progetti che solo le istituzioni possono concepire e realizzare per il bene collettivo".

"Coloro che si fanno abbagliare dalla promessa di crescita e posti di lavoro dovrebbe rivedere il ragionamento – ha spiegato Barbiero - non sono sicuramente i Sindacati a ostacolare operazioni che fanno crescere l'occupazione. Ma noi crediamo che in queste attuali vicende il saldo occupazionale resti invariato.
L'unico vantaggio che allora se ne potrebbe trarre è proprio l'avvio di una nuova politica del recupero del territorio e delle aree dismesse. Questo è sul tavolo di discussione tra parti sociali, categorie economiche e partiti, e ci aspettiamo delle risposte. Il primo incontro – ha concluso Barbiero – è avvenuto con la segretaria provinciale dell'UDC, Gianna Galzignato, che ha ribadito la contrarietà a modificare il Ptcp e la comunanza di visione con i firmatari del documento. Oggi l'appuntamento con Chies, segretario provinciale del PDL. Confidiamo che seguano presto anche i colloqui con PD e Lega e che possa nascere un progetto comune, da sviluppare anche nei confronti di questi grandi Gruppi che vogliono operare sul trevigiano".