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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 28/04/2014

Le aspettative del Sindacato: "Serve una visione complessiva, si guardi al territorio dando risposte alle esigenze di imprenditori, risparmiatori e lavoratori".
Sistema creditizio, Vendrame: "Si apra una fase nuova".
Il segretario generale della CGIL: "L'azzeramento dei vertici di Veneto Banca porti con sé nuovo slancio all'attività creditizia, soprattutto a quella caratteristica.
Non spaventino le nuove strategie del gruppo montebellunese e dell'intero sistema del credito se queste avranno lo scopo di conservare posizioni chiave, aiutare l'occupazione e stimolare la crescita delle nostre comunità".
"Banche cresciute col territorio e che devono rimanere a servizio del territorio". Con queste parole Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso, commenta il rinnovo dei vertici di Veneto Banca arrivato sabato scorso al termine dell'assemblea dei soci. Coglie così l'occasione per affrontare in termini più generali la questione del credito in Veneto.

"Le pressioni esercitate da Banca d'Italia, soprattutto in merito all'ipotesi di fusione dell'Istituto di credito con la Popolare di Vicenza, nascono anche dalla mancanza di una visione complessiva che rafforzi il sistema creditizio a livello territoriale – ha spiegato il segretario generale della CGIL di Treviso -. Confido che il rinnovo degli organi dirigenziali di Veneto Banca porterà con sé nuovo slancio e vigore all'attività, soprattutto quella caratteristica. E che questo aspetto si riverberi all'intero mondo del credito della Marca e del Veneto quale elemento a base del necessario rilancio e dell'utilizzo della finanza "buona" a sostegno del sistema economico, al fine di produrre ricchezza e nel trovare nuovi presupposti per uscire dalla crisi. Le banche che hanno giocato un ruolo fondamentale per la crescita e per lo sviluppo del sistema produttivo – ha aggiunto Giacomo Vendrame – oggi più che mai non possono abdicare alla funzione anche strategica che rivestono".

"Per il Gruppo montebellunese con l'azzeramento del vecchio e la costituzione del nuovo consiglio d'amministrazione si apra allora una fase di riflessione – ha precisato Vendrame – si riparta dalle necessità del territorio che negli ultimi anni si è in parte sentito tradito dal sistema bancario locale sul fronte dell'erogazione del credito. Le piccole attività imprenditoriali e le nostre famiglie sentono, in questo particolare momento storico, l'esigenza forte di essere sostenuti da tutte quelle che sono state storicamente le loro Banche.
Banche – a detta di Vendrame – che hanno elargito credito a fronte di un certo disimpegno degli Istituti a carattere nazionale e che devono continuare a sostenere l'economia locale, non solo nella fase di crescita ma anche oggi che viviamo la crisi economica e occupazionale a tutti i livelli. Serve per questo una visione complessiva su quale tipo di sistema creditizio vogliamo per la nostra provincia, per la nostra regione. Questo vuol dire affrontare anche la questione delle banche popolari così come quella dei crediti cooperativi, profondamente in difficoltà e senza una vera linea operativa per uscire da tale situazione. Fusioni e aggregazioni non devono spaventare – sottolinea Vendrame - la questione di fondo è la strategia da mettere in campo per continuare a conservare soggetti chiave che operino in modo fattivamente utile al territorio stesso."