Il segretario Barbiero al ministro del Welfare: "Occorre cambiare passo".
"Crisi, più che rassicurazioni servono azioni concrete".
"La cassa integrazione non misura tutto perché riguarda solo la metà del bacino occupazionale. Il nodo vero sono i licenziamenti nelle piccole imprese e la scarsa mobilità del mercato del lavoro. Sacconi non minimizzi, ci dica cosa vuole fare e cosa sta facendo"
"Il punto vero ha proseguito Barbiero è che esiste un bacino vasto di lavoratori del sistema delle piccole imprese, che sono la stragrande maggioranza nel territorio, che è escluso dagli strumenti di welfare. Ed è da qui che sono stati espulsi due terzi dei licenziati censiti fino ad oggi in provincia di Treviso, persone che non passano attraverso le procedure di cassa integrazione. Il vero indicatore sulla situazione è la mobilità nel mercato del lavoro, mettendo a confronto ingressi e uscite e valutando la qualità salariale e contrattuale delle nuove occasioni di occupazione offerte, che sono sempre più all'insegna di rapporti non stabili e con basse retribuzioni".
"Non basta dire che il 2010 sarà difficile, questo lo sappiamo già."La responsabilità delle parti sociali, della politica e soprattutto di chi governa - ha concluso il segretario generale della Cgil provinciale di Treviso - è di affrontare l'oggi con serietà e senso della realtà per riuscire a progettare il domani. Assistiamo invece a continui tentativi di minimizzazione che fanno solo perdere del tempo. E' un altro il passo di cui il Paese, il Veneto e questa provincia hanno bisogno".
Ufficio Stampa