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COMUNICATO STAMPA FP

Comunicati Segreteria - 13/03/2015

Anche la sentenza della Corte dei Conti smentisce la Delrio, 200 dipendenti a rischio.
Caos Provincia, Bernini: "Peggio di un reality".
Ivan Bernini (FP CGIL: "Mancano ancora i criteri di definizione delle procedure di mobilità e il tempo per la Regione è quasi concluso. La gestione della riforma delle Province da parte del Governo e la situazione attuale di lavoratori e servizi rispecchia perfettamente la differenza che passa tra uno show tv e la realtà".

Caustico il commento di Ivan Bernini, segretario generale FP CGIL di Treviso, preoccupato per le ultime sentenze della Corte dei Conti che non definiscono nessuna corsia preferenziale per i lavori della Provincia nel coprire con mobilità posti in altri enti.

"Dopo un anno esatto dall'entrata in vigore della riforma Delrio, a marzo 2015 non ci sono ancora i criteri sulle procedure di mobilità, non ci sono le tabelle di equiparazione, non c'è quella "piattaforma online" che avrebbe dovuto evidenziare in maniera trasparente le disponibilità di ricollocazione del personale in esubero. Ma la cosa più grave – sottolinea il segretario generale FP CGIL di Treviso - è che non è mai partito quell'osservatorio nazionale, quel tavolo di coordinamento che doveva dare gli indirizzi e controllarne l'applicazione".
"Stiamo parlando del possibile licenziamento di oltre 200 lavoratori nella sola provincia di Treviso – tuona Ivan Bernini - siamo di fronte a un possibile licenziamento di massa, 20mila dipendenti pubblici in tutto il Paese, operato proprio da quello Stato che dice di intervenire sul lavoro per incentivare l'occupazione, di farsi garante sulle crisi aziendali, di essere promotore delle politiche industriali. Uno Stato che, diversamente da quanto afferma, è il primo soggetto a licenziare".

"Morale è il caos. Ogni Ente si muove come gli pare tra bandi di mobilità che non tengono conto della Delrio e ogni Provincia che assume provvedimenti diversi senza aver ancora determinato i dipendenti soprannumerari. Mentre la Regione – aggiunge Bernini – non ha ancora legiferato in materia di funzioni (termine ultimo il prossimo 31 marzo), la Corte dei Conti Sicilia e Lombardia sentenziano che da parte degli antri enti non vi è nessun obbligo di mettere a disposizione i posti vacanti, da coprire con mobilità, per i lavoratori delle Province".
"I lavoratori della Provincia non vogliono vivere in un reality – ironizza amaramente Bernini – qui non si esce dalla casa del grande fratello, qui chi viene nominato perde posto di lavoro e reddito".