L'importanza di un voto di svolta per aprire la città ad una stagione di dialogo operativo.
Gentile Direttore,Un territorio, il nostro, da dove non solo i giovani ma perfino i tanto "sgraditi" extracomunitari se ne vanno. E questo è anche il centro di quella provincia che s'appresta a diventare la più popolosa del Veneto ma che allo stesso tempo ha il più alto tasso di invecchiamento. Allora il risultato elettorale del 10 giugno rappresenta un momento di svolta, non solo in termini politici ma soprattutto per quello che potrà significare. Conta questa fiducia che i trevigiani hanno dato al centro-sinistra consegnando Ca' Sugana a Giovanni Manildo perché può diventare veramente un "voltare pagina" rispetto all'immobilismo delle ultime amministrazioni di centro-destra e conta perché ha già messo in campo energie nuove e che vengono da percorsi anche estranei alla politica. I giovani, innanzitutto, che si sono messi in prima fila e hanno chiaramente espresso il bisogno di cambiare e "liberare", nel senso di aprire, questa città che, anche a detta loro, ha ancora molto da dire e da dare e che invece è stata intrappolata in se stessa da così lungo tempo, ostile ai mutamenti e fuggendo alla cultura del presente.
Archiviata l'egemonia leghista dell'ultimo ventennio, ci auguriamo che da questo voto nasca una squadra di governo unita, capace di intraprendere il percorso inverso rispetto all'autoritarismo del "fasso tutto mi", ma che viva di dialogo e di partecipazione; che, arricchita delle varie componenti e istanze che oggi compongono la nuova maggioranza il governo cittadino, metta mano con decisione ai tanti problemi del capoluogo. E lo faccia collaborando e confrontandosi con le anime produttive, sociali e culturali finora messe in secondo piano rispetto agli interessi elettorali e demagogici dei partiti al potere.Alla luce dei tagli ai trasferimenti dal governo centrale, dei vincoli del Patto di Stabilità, dei decreti Monti sulla spending review, e inoltre, se da quel "setaccio dei conti" del Comune e delle società municipalizzate profilato dal nuovo Sindaco, com'è prevedibile, emergeranno problematiche rilevanti e d'ostacolo a intraprendere fattivamente percorsi di cambiamento, l'unica e concreta soluzione che, con l'esperienza del Sindacato, possiamo consigliare alla nuova Giunta e al nuovo Consiglio è quella di ritrovare il ruolo di guida, di coordinamento, di capofila di progetti e iniziative che mirino a riattivare, rilanciare e promuovere le potenzialità sopite della nostra città e dare risposte concrete ai suoi abitanti.
Soprattutto nell'affrontare le questioni legate al lavoro, alle giovani generazioni, al sociale e alla fiscalità locale, relativamente a casa e reddito, ma anche alla riflessione avviata in merito all'area metropolitana Pa-Tre-Ve.