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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 04/05/2011

TREVISO-CONEGLIANO-CASTELFRANCO: le manifestazioni della Cgil della Marca di venerdì 6 maggio 2011.
Il maggio dei lavoratori, Cgil: 3 le marce di protesta.
Barbiero: "Dopo il primo maggio unitario, il Sindacato con decisione richiama ancora una volta la politica, le istituzioni e l'economia trevigiana a una maggior attenzione e concretezza sui temi del lavoro, sui problemi dei giovani, dei disoccupati e dei precari, degli immigrati, dei pensionati, di tutti i trevigiani. Tutte le forze s'impegnino nel trovare le strategie industriali e sociali, di ripresa e di crescita, che diano sicurezza al lavoro e assicurino il benessere alla nostra gente".

"Con i festeggiamenti del 1° maggio i sindacati della Marca, unitariamente hanno sottolineato la necessità di mettere al centro delle azioni di governo, soprattutto locale, i temi del lavoro. Un ulteriore e forte richiamo al mondo delle istituzioni, della politica e dell'economia trevigiana, perché sia più attenta e attiva su questo fondamentale fronte, lo vogliamo lanciare, anche se questa volta da soli, aderendo alle otto ore di sciopero generale di venerdì prossimo, 6 maggio, e organizzando tra le vie di Treviso, Conegliano e Castelfranco Veneto corti e manifestazioni di protesta."
Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil di Treviso.
"Un mezzo, quello dello sciopero generale, che non vuole marcare il ruolo di questo o di quel sindacato ma che ha un significato grave e importante nella sua più ampia adesione e partecipazione, e che mira ad affermare quanto la mancanza di politiche fiscali e industriali vere ed efficaci, e di risposte reali ai crescenti bisogni di lavoratori e pensionati, stia pesando sul nostro sistema produttivo e drammaticamente sulla nostra gente."

"Oggi – ha continuato Barbiero - non solo non abbiamo ripreso la crescita e bensì siamo tornati ai livelli produttivi e occupazionali più bassi della nostra storia recente. Non riusciamo a guardare avanti e soprattutto non stiamo attivando strategie strutturali che, ripensando interamente il sistema dei rapporti contrattuali e produttivi, ci traghettino fuori da questo difficile momento verso un futuro più sicuro. Operare come sta facendo il Governo, nella convinzione che solo annullando i diritti e le tutele dei lavoratori si possa dare respiro alle aziende e rimettere in moto la macchina dello sviluppo, è un'idea sbagliata. Un assunto di una certa parte politica che mira più che altro a sbarazzarsi della rappresentatività sindacale e a impoverire la classe lavoratrice, facendole totalmente pagare i costi, sociali ed economici, della crisi.

La volontà del Governo di imporre ulteriori e antidemocratici limiti allo sciopero è ingiustificata e irresponsabile visto che la legge italiana a disciplina del diritto di sciopero è già tra le più rigide d'Europa. La via della iper regolamentazione – ha aggiunto Barbiero - dunque non è per nulla risolutiva ma crea invece un evidente squilibrio a favore delle imprese e a danno dei lavoratori. Provvedimenti che vanno in questa direzione lasciano oltretutto irrisolto il problema dell'efficienza dei contratti collettivi e così, in contraddizione proprio all'obiettivo annunciato, si moltiplicano le occasioni di ulteriore conflittualità. D'altro canto è indubbio che per affrontare l'obiettivo di uscire dalla crisi bisogna, sia sul piano nazionale sia su quello locale, individuare soluzioni per lo sviluppo di corrette relazioni industriali, che anche nel nostro territorio stiamo tentando faticosamente di avviare."

"La politica allora – ha concluso Barbiero - deve capire che è ormai improrogabile agire con equità sulle due leve della nostra economia e finanza pubblica: il fisco e il lavoro. Da una parte bisogna fare un'operazione di recupero e di redistribuzione di risorse, puntando alla legalità che sta alla base della giustizia sociale, perché in questi due ultimi anni chi ha guadagnato dalla crisi ha intascato anche sul piano fiscale; dall'altra, le risorse reperite devono servire a compiere quelle scelte che permettano la ripresa della crescita occupazionale, del reddito, della coesione sociale.
E anche il tanto annunciato federalismo dovrebbe diventare uno strumento per la solidarietà e l'efficienza del sistema, avvicinando le istituzioni al cittadino e ai protagonisti dell'economia locale, affinché a pagare non siano sempre gli stessi e facendo in modo di ampliare e accrescere il valore sociale dell'impresa nel territorio."

I cortei partiranno alle ore 9.30:
- da Piazzale della Stazione di TREVISO fino a Piazza Borsa;
- da Piazzale Chiesa S.Pio X di CONEGLIANO fino alla Scalinata degli Alpini;
- da Piazzale Berco e dall'Ospedale (portineria vecchia) di CASTELFRANCO VENETO fino a Piazza XXIV Maggio.

Per scaricare il volantino dello sciopero seguire questo link.
Ulteriori informazioni: Hobocommunication Tel 0422 582791