Il grido di allarme della CGIL di Treviso: la politica intervenga definendo strategie a livello territoriale.
Legno, la crisi ha spazzato via oltre 10mila posti di lavoro.
L'appello di Vendrame a Zaia e ai parlamentari veneti: "Intervenendo sui casi aziendali Faram ed Europeo si apra subito un tavolo di settore".
In provincia di Treviso sono 3.528 i lavoratori della media e grande impresa del legno collocati in mobilità dall'inizio della crisi ad oggi (dato aggiornato a settembre 2013).
"L'inerzia della politica di fronte ai danni e agli effetti della crisi economica e occupazionale nel nostro territorio e in generale nel nord est non è più tollerabile tuona Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso l'emergenza alla Faram di Spresiano e Giavera del Montello e alla Europeo di Cessalto rappresentano solo gli ultimi indicatori della drammatica situazione".
"Bisogna fare presto e aiutare il settore accompagnandolo nella profonda trasformazione che sta vivendo continua Vendrame sostenendo le poche aziende in espansione, in modo che siano in grado di riassorbire i posti di lavoro persi, e quelle che, ancora sane, lavorano ma che vivono una forte crisi di liquidità e di accesso al credito.
Per farlo bisogna mettere a punto un chiaro indirizzo di politica industriale che ridisegni il futuro del settore, e questo è l'appello che il Sindacato che rappresento lancio al governato e al Consiglio regionale del Veneto e ai parlamentari eletto nel nostro territorio.
Dall'occorrenza di intervenire urgentemente per le crisi di Faram e di Europeo, si apra subito, fosse anche a livello interregionale, quel tavolo di confronto che le parti sociali chiedono da tempo dove si definiscano le strategie a livello generale e territoriale, un vero progetto di settore che parta dall'affrontare la fase attuale e guardi al futuro del tessuto produttivo trevigiano, veneto e del nord est.
La politica e in primis gli eletti dai cittadini ha concluso Vendrame - hanno il dovere di non abbandonare le decine di migliaia di lavoratori che rappresentano ancora una preziosissima fetta di competenze per la nostra economia".