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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 04/10/2013

Il grido di allarme della CGIL di Treviso: la politica intervenga definendo strategie a livello territoriale.
Legno, la crisi ha spazzato via oltre 10mila posti di lavoro.

L'appello di Vendrame a Zaia e ai parlamentari veneti: "Intervenendo sui casi aziendali Faram ed Europeo si apra subito un tavolo di settore".
In provincia di Treviso sono 3.528 i lavoratori della media e grande impresa del legno collocati in mobilità dall'inizio della crisi ad oggi (dato aggiornato a settembre 2013).

Una platea di lavoratori licenziati di per sé già considerevole se non fosse che le stime ci consegnano un quadro ancor più drammatico: ad ogni fuoriuscita dalla grande impresa corrispondono in media due posti di lavoro persi nella pmi. Dunque una quantità enorme di licenziamenti, oltre i 10mila, per quello che prima del 2008 era considerato un comparto trainante del tessuto produttivo della Marca e che oggi pezzo dopo pezzo rischia di scomparire lasciando non solo un incolmabile vuoto occupazionale ma anche una grave perdita di competenze, che traduciamo col termine deindustrializzazione.
Questo è il triste quadro che emerge dall'analisi degli anni di crisi 2008-2012, Comune per Comune e settore per settore, elaborata dal Centro Studi della CGIL di Treviso e che verrà consegnata lunedì prossimo 7 ottobre alla stampa.

"L'inerzia della politica di fronte ai danni e agli effetti della crisi economica e occupazionale nel nostro territorio e in generale nel nord est non è più tollerabile – tuona Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso – l'emergenza alla Faram di Spresiano e Giavera del Montello e alla Europeo di Cessalto rappresentano solo gli ultimi indicatori della drammatica situazione".
"Bisogna fare presto e aiutare il settore accompagnandolo nella profonda trasformazione che sta vivendo – continua Vendrame – sostenendo le poche aziende in espansione, in modo che siano in grado di riassorbire i posti di lavoro persi, e quelle che, ancora sane, lavorano ma che vivono una forte crisi di liquidità e di accesso al credito.
Per farlo bisogna mettere a punto un chiaro indirizzo di politica industriale che ridisegni il futuro del settore, e questo è l'appello che il Sindacato che rappresento lancio al governato e al Consiglio regionale del Veneto e ai parlamentari eletto nel nostro territorio.

Dall'occorrenza di intervenire urgentemente per le crisi di Faram e di Europeo, si apra subito, fosse anche a livello interregionale, quel tavolo di confronto che le parti sociali chiedono da tempo dove si definiscano le strategie a livello generale e territoriale, un vero progetto di settore che parta dall'affrontare la fase attuale e guardi al futuro del tessuto produttivo trevigiano, veneto e del nord est.
La politica e in primis gli eletti dai cittadini – ha concluso Vendrame - hanno il dovere di non abbandonare le decine di migliaia di lavoratori che rappresentano ancora una preziosissima fetta di competenze per la nostra economia".