Gentile Direttore,
appare incredibilmente strumentale vedere che, sia a livello nazionale sia locale, gli stessi
politici e partiti che per tanti anni hanno inserito nei propri programmi elettorali e urlato a
gran voce che le "Province andavano abolite" oggi facciano vistosi passi indietro
arrivando addirittura ad accusare il Sindacato, che non sta in Parlamento, non legifera e
non ha potere decisionale, di atteggiamenti filogovernativi e di complicità con l'azione
del ministro Delrio.
Netti su questa infondata accusa il M5S che metteva in testa al proprio programma
proprio l'abolizione delle Province, come facevano PDL e Lega con il loro fallito tentativo
di federalismo, SEL che parlava di superamento delle Province, e il PD di riordino dell'Ente
con funzioni proprie e funzioni delegate.
E se la memoria non m'inganna anche Bersani fu attaccato dal Sindaco di Firenze che insisteva per un'abolizione senza se e senza ma.
Dov'erano allora e dove sono oggi quando insistentemente il Sindacato Confederale ancora propone un riordino delle Istituzioni che guardi ai servizi, alle funzioni, ai bisogni del cittadino, alla tutela dei lavoratori e non solo alle casse pubbliche. Dal 2008 ad oggi abbiamo denunciato inascoltati il rischio di declino che la crisi portava con sé in assenza di interventi strutturali che vi ponessero freno; e proprio per questo ci siamo presi degli allarmisti, dei disfattisti, e perfino dei terroristi.
Ed è paradossale vedere in queste ore coloro che ritenevano la Costituzione Repubblica una "Costituzione bolscevica", e che hanno cercato di manometterla fin dai suoi principi fondanti, ergersi a strenui difensori della Carta.Per questo abbiamo manifestato la nostra contrarietà in questi anni e oggi sottoscriviamo
un'intesa che salvaguardia lavoratori, salario e diritti. Per questo siamo disponibili a fare
una campagna vera di mobilitazione e sostegno per rilanciare l'occupazione nelle
Pubbliche Amministrazioni, per modificare la norma "stabilizza precari" che nulla fa se non
creare altre insicurezze, e per avviare processi che riducano la spesa intermedia degli
Enti, un costo ormai quasi pari quello per il personale.
Saranno d'ora in poi questi
amministratori e politici locali più disponibili al dialogo e alla collaborazione o
continueranno sulla strada dell'incoerenza a seminare paure e con i loro spot elettorali a
cercare facile consenso grattando alle pance dei cittadini?