Cgil Cisl e Uil, 1° giugno 2013 a Vicenza. I dati della crisi occupazionale della Marca
CGIL, manifestiamo per il lavoro.
La Regione dia risposte.
Giacomo Vendrame: "Rilanciare l'azione sindacale confederale anche a livello regionale per affrontare insieme i problemi nati dalla crisi e dalla mancanza di
politiche di ripresa che sviluppino il sistema produttivo e mettano a riparo i redditi di lavoratori e pensionati".
La Cgil ha mobilitato i territori della Marca, invitando iscritti, lavoratori e pensionati a partecipare numerosi all'iniziativa.
La sola Cgil di Treviso ha predisposto 8 pullman in partenza dalla nostra provincia:
- dalla zona di Vittorio Veneto partenza alle ore 7:15 dal piazzale ex-coop di Vittorio Veneto, con fermata in zona industriale;
- dal coneglianese partenza alle ore 6:45 in località Stadio a Pieve di Soligo e successivamente fermata alle 7:15 a Conegliano sede Cgil;
- dall'Opitergino Mottense partenza alle ore 6:30 dalla sede Cgil di Motta di Livenza, fermata davanti alla stazione dei Treni di Oderzo e delle corriere di Ponte di Piave;
- da Montebelluna partenza alle ore 7:00 fronte stadio (davanti al negozio Beps);
- da Castelfranco partenza alle ore 7:00 alla sede Cgil;
- dalla zona di Treviso partenza ore 7:00 dal parcheggio Emisfero a Silea.
Ma molti trevigiani si sono organizzati con trasporto ferroviario e con mezzi propri. Il raduno è previsto alle ore 9:00 in Viale Roma. Il corteo sfilerà poi per le strade del centro storico sino a raggiungere piazza dei Signori dove, dalle 10.30, prenderanno la parola i rappresentanti dei lavoratori e dei pensionati.
Treviso, nonostante i dati poco confortanti descritti sopra, presenta dei punti di eccellenza, come ha ricordato Vendrame.
"La nostra provincia ha una produzione variegata, che coinvolge sia l'industria, l'artigianato e il terziario con grande vitalità ma che oggi deve rinnovarsi per affrontare le sfide dei mercati e della crisi. Tra i fattori di debolezza, invece, figurano: l'elevato costo del debito pubblico, l'evasione fiscale, la mancanza di fiducia tra cittadini e istituzioni, l'incremento della pressione fiscale, la riduzione dei prestiti da parte delle banche, la mancanza di politiche industriali. Ha continuato il segretario Cgil - per uscire dalla crisi bisogna puntare al rilancio del manifatturiero, all'integrazione tra industria e terziario, al turismo, alla riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, all'innovazione e energie rinnovabili. In un momento di profonda trasformazione del sistema economico territoriale servono indirizzi chiari in termine di politiche di prospettiva per rigenerare il tessuto produttivo. Ed è questo l'impegno che chiediamo unitariamente alla Regione Veneto".