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LETTERA AL DIRETTORE

Comunicati Segreteria - 05/03/2015

8 marzo tutti i giorni

Gentile Direttore,
le donne sono una infinita risorsa di capacità, intelligenza, forza, determinazione, coraggio.
Doti che in questo momento di difficoltà per le nostre famiglie risaltano, quali elemento strutturale di tenuta sociale. Dobbiamo ricordarci sempre e non solo una volta all'anno delle donne, delle loro doti e di quello che rappresentano.
Lavoratrici, manager, imprenditrici, donne impegnate nel sociale, in politica, nell'amministrare le nostre comunità locali, nelle sedi di governo.

Amiche, compagne, sorelle, madri, nonne, dedite alla casa, alla famiglia.
Per tenere bene a mente l'importanza della donna dobbiamo pensare anche alle nostre figlie, loro è il futuro. Abbiamo il dovere di pensarle e valorizzarle quali risorse, di stimolarle a essere il centro delle proprie vite e di vedere nella loro personale realizzazione quella della collettività. La scuola, l'istruzione, la formazione sono gli strumenti dei quali, come genitori e come adulti, dobbiamo dotare le nuove generazioni di donne.
È una società sana, culturalmente e civilmente avanzata, quella che non discrimina, che non crea competizione e differenze tra le persone, tra uomo e donna, ma che valorizza le capacità e il merito e mette tutti sul piano della parità e offrendo a ciascuno la possibilità di crescere a tutti i livelli e realizzarsi come individuo e come membro della società stessa.

Oggi, proprio nel momento storico, a fronte del sacrificio che le nostre donne fanno quotidianamente, il rischio è nell'involuzione della società trevigiana. Dietro la crisi economica e occupazionale si celano i fantasmi della discriminazione, si disvelano i pregiudizi ancora troppo presenti e radicati, si fermano gli ascensori sociali e si azzerano le possibilità di autodeterminazione femminile.
Non possiamo permettere che questo avvenga. Salvaguardare lo spazio femminile e tutelarne il giusto valore all'interno dei luoghi di lavoro, in fabbrica come in banca, a casa come in Parlamento, non è e non deve essere solo un dovere di tutti ma un piacevole compito al quale siamo chiamati, uomini e donne, come cittadini, come corpi sociali, come politici, come amministratori.