Una circolare dell'Istituto conferma i diritti stabiliti da una norma di 20 anni fa.
Pensioni, retromarcia Inps sui 15 anni: "salvi" duemila trevigiani.
Non cambiano i requisiti per le pensioni di vecchiaia di chi, al 31 dicembre del 1992,
aveva maturato 15 anni di contribuzione.
Paolino Barbiero: "Salvaguardata, grazie alla mobilitazione dello Spi Cgil, la situazione di tanti
e soprattutto donne, stagionali, precarie o con occupazioni discontinue".
Poi una critica ai tecnici: "Anche da Monti atteggiamenti elettoralistici, il dietrofront
sui diritti acquisiti e le nuove norme che ampliano la platea di pensioni rivalutabili hanno il sapore di mosse acchiappa-voti".
Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale dello Spi-Cgil di Treviso, annunciando che una circolare INPS
stabilisce il mantenimento del diritto ad accedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contribuzione se maturati nel 1992,
così come previsto dal decreto legislativo 503/92.
La vicenda è relativa ai requisiti minimi per la pensione, fissato in 15 anni di contribuzione maturati al 1992, previsto
da una normativa nazionale dello stesso anno e i cui beneficiari sono i lavoratori e le lavoratrici che avevano raggiunto i 15 anni di
contributi al 31 dicembre del '92 e coloro che erano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria prima di quella data.
Una situazione che, in provincia di Treviso, riguarda, secondo le stime dello Spi, almeno duemila persone, di cui 1.800 donne.
"Con circolare Inps datata 1 Febbraio 2013 - ha proseguito il segretario provinciale dello Spi-Cgil - l'Inps ha rovesciato la situazione. Sottolineando come dalle parti sociali sono venute sollecitazioni ad un chiarimento - in realtà il sindacato ha immediatamente contestato l'interpretazione più restrittiva dando vita ad una ampia mobilitazione - la circolare stabilisce che un approfondimento della materia porta alla conclusione che l'entrata in vigore della cosiddetta riforma Fornero non intacca il requisito dei 15 anni di contribuzione al dicembre del 1992, in quanto si tratta di disposizione non espressamente abrogata dalla nuova legge del 2011".
Il requisito dei 15 anni di contribuzione continuerà a funzionare quindi per:Non è invece richiesto che l'assicurato ammesso alla prosecuzione volontaria abbia anche effettuato versamenti anteriormente alla predetta data. "Come nel caso della recente disposizione sulle rivalutazioni delle pensioni che dal limite di 1.450 euro lordi, dopo 13 mesi di discussioni sulla mancanza di risorse per il welfare, è stata riportata al tetto di circa 3 mila euro mensili. In altre parole, ancora una volta il governo Monti ha deciso di fare chiarezza solo alla fine della legislatura e solo dopo la decisa discesa in campo del Sindacato.
Ho l'impressione - ha continuato Barbiero - che gli intenti, come proprio per le rivalutazioni, siano chiaramente elettoralistici e finalizzati alla conquista di consenso, tanto più che, facendo l'esempio del provvedimento sulle rivalutazioni, tutto è rimandato al 2014.