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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 03/10/2013

Lo SPI CGIL di Treviso prende in esame i bilanci di Villorba, Povegliano e Ponzano.
Macrocomune, Barbiero: "Irripetibile opportunità di crescita"
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Il segretario generale: "Risorse aggiuntive, migliore efficienza gestionale, riduzione dei costi della politica che porteranno ad una maggiore omogeneità e equità del prelievo fiscale: esenzione fino ai 15mila euro di imponibile annuo e progressività dell'addizionale comunale".

Dopo la lettera del segretario generale della CGIL di Treviso indirizzata al Sindaco Granello e ai consiglieri di Ponzano, nonché l'intervento di Mario Pozza e dell'ex Sindaco di Villorba, anche lo SPI CGIL provinciale interviene in merito alla fusione di Villorba, Povegliano e Ponzano. E lo fa analizzando i bilanci del 2011 delle tre amministrazioni comunali.

Sono 574.920 euro i trasferimenti statali che complessivamente sono arrivati nelle casse di Villorba (299.135 euro), Ponzano (184.336 euro) e Povegliano (91.449 euro) nel 2011. Partita che negli anni a seguire ha indubbiamente subito una contrazione per effetto delle manovre di rigore attuate dagli ultimi Governi. Un importo che, a fusione avvenuta, potrebbe aumentare, grazie all'incentivo previsto, a 769mila euro all'anno per 10 anni, oltre alla possibilità di sforare il Patto di Stabilità per tre anni consecutivi. Un flusso di risorse per ricominciare a investire sulla spesa in conto capitale drasticamente crollata dal 2006 al 2011 del 83,34% per Villorba, dell'85,87% per Povegliano e del 63,09% per Ponzano, per una perdita complessiva di interventi infrastrutturali sul territorio pari a 2.627.743 euro, determinando negative ricadute occupazionali e il proliferare di situazioni di crisi per diverse imprese del territorio.

Oltre a cogliere questa opportunità ed intercettare i fondi messi a disposizioni per i Comuni che si uniscono, la realizzazione di una sola amministrazione per i 36mila abitanti del territorio andrebbe a risolvere ridondanze burocratiche e inefficienze organizzative. Inoltre, la semplificazione degli organi istituzionali, per i quali sono stati spesi complessivamente 395.883 euro nel 2011, con la costituzione di un solo consiglio comunale e di una sola giunta potrebbe ridurre indicativamente ad un terzo tale importo. Poi, con una buona riorganizzazione interna ci sarebbero meno dirigenti, si potrebbe far meno ricorso a consulenze, e i complessivi 5.603.014 euro per il personale sarebbero meglio spesi, potendo contare su percorsi di specializzazione e formazione mirati a realizzare maggiori e migliori servizi rivolti ai cittadini e al territorio con un riequilibrio di quella che è l'attività di back-office e front-office.

"Risorse aggiuntive, miglior efficienza gestionale, riduzione dei costi della politica basterebbero da sole a motivare il percorso che le amministrazioni di Villorba e Povegliano hanno deciso di intraprendere e che vediamo favorevolmente.
La partita è importante – ha sottolineato Paolino Barbiero, segretario generale SPI CGIL di Treviso – non solo si libereranno risorse da destinare ai servizi e agli investimenti sul territorio a sostegno dell'economia locale (sistema socio sanitario, scolastico, trasporto pubblico locale, infrastrutture pubbliche e nei servizi alla persona), sarà, inoltre, possibile intervenire in aiuto delle fasce più deboli della società alleggerendo la pressione fiscale. Nello specifico, quello che auspichiamo come Sindacato dei pensionati, è l'applicazione dell'esenzione totale dell'addizionale Irpef per la fascia con reddito annuo inferiore ai 15 mila euro lordi - conclude Barbiero - e poi aliquote progressive, a partire dallo 0,20 per mille dai 15 mila euro in su, fino ad applicare l'80 (quota massima) solo ai redditi oltre i 75 mila euro: pagherebbero meno migliaia di contribuenti senza che ciò intacchi in alcun modo le casse comunali".

"Se questi percorsi non dovessero essere compresi e non trovassero una direzione politica da parte delle forze politiche locali la Cgil e il Sindacato dei Pensionati, che rappresentano il 27% della popolazione e quasi il 40% degli elettori del territorio continuerà a lavorare nelle comunità – ha concluso Barbiero - al fine di convincere i cittadini che le riforme si possono fare partendo dal basso e riattivando una partecipazione che riesca a far proprio l'interesse generale".