Il segretario generale di Treviso: "Ci impegneremo perché si superi il quorum".
LiaPiave: CGIL con i Sindaci. Si unisca anche Cimadolmo.
Giacomo Vendrame: "La fusione dei Comuni dell'opitergino è indispensabile per reperire le risorse da
destinare e servizi e a quegli investimenti in infrastrutture che nell'ultimo triennio sono stati azzerati".
Interviene così Giacomo Vendrame, segretario generale della CGIL di Treviso, in merito al percorso di fusione dei Comuni di Ormelle e San Polo di Piave, affrontato e discusso nei rispettivi Consigli Comunali dell'opitergino.
Nella Marca, nell'ultimo triennio, si è ridotta del 52% la spesa in conto capitale dei Comuni per circa 130milioni di euro di mancati investimenti sul territorio, Ormelle, Cimadolmo e San Polo di Piave hanno tagliato tale voce in bilancio rispettivamente dell'45%, meno 379 mila euro, quasi del 49%, meno 602.423 euro, e del 100%, meno 683.386 euro, azzerando così l'intervento pubblico sul territorio. Questi sono i dati che evidenziano la necessità di varare un nuovo modello di governance locale, quale quel percorso di aggregazione già da tempo intrapreso dai Sindaci Andrea Manente, Giancarlo Cadamuro e Vittorio Andretta.
"Ottimizzando costi, avviando economie di scala e migliorando l'organizzazione della macchina amministrativa aggiunge Vendrame - sarà possibile trovare risorse da destinare ai servizi, inaugurare azioni concrete di salvaguardia del territorio, sostenere il sistema produttivo e migliorare la qualità della vita dei residenti. Per farlo è necessario avere una visione diversa del lavoro pubblico come valore e del ruolo che dovrebbero giocare le istituzioni nell'assetto economico e produttivo del territorio". "La CGIL, per il ruolo di promotore che riveste insieme agli altri Sindacati nei confronti delle Amministrazioni locali, vuole stare dentro questo dibattito dice Vendrame auspicando che sempre più Comuni intraprendano questi percorsi, coinvolgendo anche i lavoratori del pubblico impiego, così da ridisegnare in pochi anni la geografia della Marca, costituendo attraverso processi volontari un numero sensibilmente ridotto di Comuni rispetto ai 95 di oggi. Chiediamo alla Regione, finora assente dal dibattito, di farsi regia di questa trasformazione e potenziare i processi".
"A questo fine, nell'interesse di tutti, si evitino distanze politiche o atteggiamenti di partito conclude Vendrame confidiamo, infatti, che anche il Sindaco di Cimadolmo, sia parte fondamentale della fusione e di quel percorso precedentemente iniziato con gli altri Comuni".