Appello dello SPI CGIL ai Primi Cittadini: "Coinvolgeteci nella predisposizione dei bilanci".
Addizionale Irpef: la Babele dei Comuni della Marca.
Il Segretario generale: "I pensionati trevigiani impegnati nella contrattazione denunciano le troppe disparità tra i Comuni della provincia e chiedono di intervenire nelle scelte così da uniformare le aliquote,
stabilire una reale progressività dell'imposta e una soglia di esenzione di 15mila euro valida per tutti i trevigiani".
"È indispensabile elaborare un quadro di progressività dell'addizionale comunale Irpef valido per tutti i Comuni della Marca, in grado di ripristinare l'equità e tutelare i redditi più bassi". Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale dello Sindacato dei Pensionati della CGIL di Treviso, commentando i dati elaborati da Mario Bonato del Dipartimento Contrattazione Sociale dello SPI per l'Ufficio Studi della CGIL provinciale.
ANALISI STORICA DELLE ALIQUOTE IRPEF 2010/12 E IL 2013
Nel 2010 i Comuni della provincia di Treviso applicavano l'addizionale comunale all'Irpef con preferenza alle aliquote mediane: 25 Comuni lo 0,4% e 26 lo 0,5%. Solo 5 Comuni non applicavano l'addizionale, 19 si posizionavano tra lo 0,1 e lo 0,30%, e un solo Comune applicava lo 0,45%. Per le aliquote più pesanti, dallo 0,6% in su risultava una minoranza di comuni: 6 lo 0,6%, 5 lo 0,7% e 8 Comuni per il valore massimo dello 0,8%.
Nel 2011 con lo sblocco parziale del divieto di aumentare l'addizionale (consentito solo ai Comuni con aliquota sotto lo 0,4 e per un aumento massimo di 2 punti) un consistente numero di Comuni trevigiani, ben 30, ha optato per l'aliquota mediana dello 0,4%, di questi 5 hanno alzato le aliquote.
Nel 2012 i Comuni, oltre che avere la possibilità di aumentarla fino allo 0,8% hanno anche potuto articolare l'aliquota per scaglioni di reddito.
Di quest'ultima possibilità hanno fruito solo 15 dei 95 Comuni della Marca, con notevolissime differenze sull'applicazione dell'aliquota rispetto alla fascia di reddito e relativamente all'esenzione, che per gli 11 Comuni che l'hanno adottata va dai 7.500 euro di San Biagio di Callalta ai 15mila euro di Tarzo, per una media di esenzione che si aggira sugli 8mila euro. Mentre i Comuni di Fonte, Fregona e Nervesa non hanno applicato l'addizionale altri hanno scelto l'aliquota più pesante, passando così dagli 8 ai 14 quelli con lo 0,8%.
Per il 2013, ad oggi hanno agito sull'aliquota 21 Amministrazioni Comunali, 9 delle quali hanno deciso per mantenere l'aliquota unica (già 4 allo 0,8%), e 12 hanno scelto l'articolazione per scaglioni, che per quest'anno parte dai 7mila euro di Paese, con aliquota unica dello 0,5%, e arriva ai 20mila di Tarzo, con aliquota differenziata.