Dopo il 30 dicembre i dipendenti della Provincia si sono dati ancora una volta appuntamento in piazza dei Signori a Treviso per manifestare esprimere preoccupazione per il proprio futuro lavorativo e
sensibilizzare Istituzioni e opinione pubblica.
Provincia, OOSS e RSU chiedono un nuovo intervento al Prefetto.
Le Parti Sociali: "La situazione sta precipitando verso il caos per i lavoratori e per i servizi alle comunità.
Andiamo, infatti, verso una progressiva perdita del potenziale di competenze e professionalità. Gli impegni presi dalle Istituzioni per avviare un percorso di
ridefinizione della dotazione organica e di riassorbimento degli eventuali esuberi all'interno del sistema della pubbliche amministrazioni non possono diventare carta straccia".
"La situazione delle Province sta precipitando verso il caos per i lavoratori e per i servizi alle comunità. Come Sindacati del pubblico impiego da mesi siamo impegnati in una vertenza durissima per salvaguardare le professionalità dei lavoratori e costruire nuove reti territoriali di servizi - afferma Fabio Zuglian Segretario Generale FP Cisl Belluno Treviso -. Le Province sono nel mezzo di una forbice. Da un lato il governo taglia altri 6 miliardi in tre anni, dopo averne tagliati 2,5 negli ultimi tre. Dall'altra la Regione, che doveva legiferare entro il 31 dicembre scorso, non si muove, mentre è urgente il trasferimento di competenze. In questo modo le amministrazioni provinciali hanno ancora in capo tutte le funzioni e tutto il personale ma senza le risorse per gestire scuole, viabilità, servizi all'impiego, territorio e supporto ai comuni".
"Gli impegni presi dalle Istituzioni per avviare un percorso di ridefinizione della dotazione organica e di riassorbimento degli eventuali esuberi all'interno del sistema della pubbliche amministrazioni non possono diventare carta straccia ha detto il segretario generale della FP CGIL Ivan Bernin -. Un percorso questo che alla luce dell'incoerenza della normativa e dell'immobilismo dei ministeri competenti e della Regione Veneto appare allo stato delle cose impraticabile scaricando ai livelli periferici le responsabilità, o meglio l'irresponsabilità che proviene dall'alto. In discussione sono non solo le funzioni accessorie ma anche quelle fondamentali in capo all'ente provinciale, e dunque i servizi rivolti al territorio e ai trevigiani"."Andiamo verso una progressiva perdita del potenziale di competenze e professionalità sviluppate in tanti anni di lavoro e che potrebbe essere reimpiegato per sostenere altri enti del nostro territorio verso una pubblica amministrazione più efficiente e di prossimità ha tuonato il segretario generale della UIL FPL Treviso, Umberto Pinton -. Chiediamo ancora una volta alla Prefettura di Treviso, dopo l'incontro del 30 dicembre, di farsi portavoce delle istanze dei lavoratori e del territorio nei confronti dello Stato centrale. Oggi i dipendenti della Provincia, come quelli del Centro per l'Impiego, stanno tamponando ma c'è già un arretramento della qualità del servizio. Con quasi 1.500 persone assistite solo nell'ultimo mese la situazione presto avrà presto un tracollo".
"Questa ha concluso Beatrice Cafarelli Coordinatrice della RSU non è la riforma della PA che chiediamo da anni ma è solo un netto taglio della spesa del personale che non tiene conto dei fabbisogni delle comunità e della dignità dei lavoratori, buona parte cinquantenni, donne, con figli disoccupati, e precari da anche vent'anni".
In allegato il documento presentato e alcune foto dell'incontro e del presidio.
Scaricare da qui il documento presentato al Prefetto di Treviso