Domani la firma, la Cgil aderisce ma attacca sul metodo e sul merito.
Ipa della Marca, Barbiero critico: "Esclusioni politiche".
Il segretario provinciale: "Mancano numerosi Comuni dell'area sia Sud che a Nord di Treviso,
che per omogeneità interessi economici e geografici, dovrebbero far parte di questa struttura per ottimizzare la progettualità e
la pianificazione degli interventi pubblici del futuro.
C'è il sospetto di un patto politico concluso fra amministrazioni e sindaci dello stesso colore o alleati".
"Firmeremo l'accordo ma non senza porre un forte accento critico sulla esclusione di numerose altre amministrazioni comunali, situazione assurda che porta a connotare la Ipa della Marca Trevigiana come una operazione parziale, non efficiente, marcata dall'appartenenza politica".
"Un processo per esclusione - ha detto Barbiero - che taglia fuori numerose amministrazioni comunali da un accordo che, nell'ambito della razionalizzazione delle risorse a disposizione delle amministrazioni locali, sempre più scarse a causa degli interventi operati dal governo - tagliano fuori porzioni significative dell'area circostante al capoluogo dalla possibilità di utilizzare finanziamenti significativi da destinare allo sviluppo ed ai piani sociali proprio in un momento in cui i sindaci e le comunità pagano, in termini di finanza pubblica, il prezzo più salato della crisi".
"Non ci accoderemo in maniera passiva - ha ribadito il segretario generale della Cgil provinciale - anzi, l'occasione del 13 ottobre dovrà essere un punto di partenza non solo per discutere i criteri, che a me paiono politici, di realizzazione dell'Ipa della Marca Trevigiana, ma anche per aprire un confronto sul bisogno di unificare in maniera più razionale le quattro Ipa esistenti e le due in fase di costituzione".Si parla della necessità di aggregare, in varia misura, le funzioni e i compiti dei Comuni, di trovare livelli, anche di gestione delle risorse, che vadano oltre il singolo "campanile". Bene: a maggior ragione in questa fase di crisi della finanza pubblica, di taglio dei trasferimenti e diminuzione dell'autonomia finanziaria degli enti territoriali, possono Provincia e Regione rimanere assenti di fronte a procedure che connotano i patti di area come "patti politici" conclusi fra amministrazioni dello stesso colore o "amiche" e che ne escludono altre perché rette ad esempio da giunte di centrosinistra? L'esclusione dalle Ipa non è esclusione di sindaci di un differente partito politico, ma esclusione di intere comunità da vere e proprie opportunità".
"Chiedo ai sindaci dei Comuni esclusi - ha concluso il segretario generale della Cgil provinciale - di essere comunque il prossimo 13 ottobre presenti e far quindi maggiormente marcare l'assurdità di alcune scelte".
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