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COMUNICATO STAMPA

Comunicati Segreteria - 14/10/2011

Domani la firma, la Cgil aderisce ma attacca sul metodo e sul merito.
Ipa della Marca, Barbiero critico: "Esclusioni politiche".
Il segretario provinciale: "Mancano numerosi Comuni dell'area sia Sud che a Nord di Treviso, che per omogeneità interessi economici e geografici, dovrebbero far parte di questa struttura per ottimizzare la progettualità e la pianificazione degli interventi pubblici del futuro.
C'è il sospetto di un patto politico concluso fra amministrazioni e sindaci dello stesso colore o alleati".
"Firmeremo l'accordo ma non senza porre un forte accento critico sulla esclusione di numerose altre amministrazioni comunali, situazione assurda che porta a connotare la Ipa della Marca Trevigiana come una operazione parziale, non efficiente, marcata dall'appartenenza politica".

Lo ha detto oggi Paolino Barbiero, segretario generale della Cgil provinciale di Treviso, annunciando che la Cgil trevigiana porrà la propria firma, il prossimo 13 ottobre, sull'accordo che definisce l'Intesa Programmatica di Area della Marca Trevigiana, che interesserà i Comuni di Treviso, Morgano, Paese, Ponzano Veneto, Paese, Quinto di Treviso. Mogliano Veneto e Villorba "anche se - ha puntualizzato - la tentazione di non apporre la nostra sigla, visto il processo di costituzione, sarebbe stata forte".

"Un processo per esclusione - ha detto Barbiero - che taglia fuori numerose amministrazioni comunali da un accordo che, nell'ambito della razionalizzazione delle risorse a disposizione delle amministrazioni locali, sempre più scarse a causa degli interventi operati dal governo - tagliano fuori porzioni significative dell'area circostante al capoluogo dalla possibilità di utilizzare finanziamenti significativi da destinare allo sviluppo ed ai piani sociali proprio in un momento in cui i sindaci e le comunità pagano, in termini di finanza pubblica, il prezzo più salato della crisi".

"Non ci accoderemo in maniera passiva - ha ribadito il segretario generale della Cgil provinciale - anzi, l'occasione del 13 ottobre dovrà essere un punto di partenza non solo per discutere i criteri, che a me paiono politici, di realizzazione dell'Ipa della Marca Trevigiana, ma anche per aprire un confronto sul bisogno di unificare in maniera più razionale le quattro Ipa esistenti e le due in fase di costituzione".
"Nella nascente Ipa della Marca Trevigiana - attacca Barbiero - mancano numerosi Comuni dell'area sia Sud che a Nord di Treviso, che per omogeneità interessi economici e geografici, dovrebbero far parte di questa struttura per ottimizzare la progettualità e la pianificazione degli interventi pubblici del futuro. Quali le ragioni di questa esclusione?

Si parla della necessità di aggregare, in varia misura, le funzioni e i compiti dei Comuni, di trovare livelli, anche di gestione delle risorse, che vadano oltre il singolo "campanile". Bene: a maggior ragione in questa fase di crisi della finanza pubblica, di taglio dei trasferimenti e diminuzione dell'autonomia finanziaria degli enti territoriali, possono Provincia e Regione rimanere assenti di fronte a procedure che connotano i patti di area come "patti politici" conclusi fra amministrazioni dello stesso colore o "amiche" e che ne escludono altre perché rette ad esempio da giunte di centrosinistra? L'esclusione dalle Ipa non è esclusione di sindaci di un differente partito politico, ma esclusione di intere comunità da vere e proprie opportunità".
"Chiedo ai sindaci dei Comuni esclusi - ha concluso il segretario generale della Cgil provinciale - di essere comunque il prossimo 13 ottobre presenti e far quindi maggiormente marcare l'assurdità di alcune scelte".

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