CGIL per un piano del lavoro provinciale che coinvolga gli istituti di credito.
Panto, Barbiero: "Esempio di azienda da recuperare". Barbiero: "Le banche si facciano protagoniste delle politiche di rilancio e di messa in sicurezza dell'economia locale".
"Partire subito con un piano del lavoro provinciale che coinvolga, in una logica di sistema, gli istituti di credito del territorio rispetto alle situazioni di criticità del tessuto produttivo".
E' la proposta lanciata oggi da Paolino Barbiero, segretario provinciale della Camera del Lavoro, che lunedì prossimo alle ore 15:00 presso l'azienda, sarà presente all'assemblea aperta alle forze politiche, istituzionali ed economiche, convocata alla Panto per discutere della drammatica situazione dell'azienda.
"Quella di San Biagio - ha detto Barbiero - è una impresa il cui stato di grave difficoltà rappresenta una cartina al tornasole della situazione che riguarda molte medie aziende della nostra provincia. In un panorama all'insegna dell'abbattimento dei fatturati si avvia il circolo vizioso della diminuzione delle marginalità e l'aumento del debito, che è esattamente quello che sta mettendo alle corde la Panto. Ora il punto è molto semplice: si deve verificare quali siano le situazioni critiche che abbiano i fondamentali per essere recuperate e quali invece non possano che concludersi con procedure di chiusura e fallimentari. Come proprio nel caso della Panto la questione è cosa fare per le aziende in crisi ma recuperabili e se lo stesso management protagonista delle crisi industriali sia in effetti quello che poi riesca in questa fase a far transitare tali realtà verso il risanamento. In altre parole la possibilità di identificare, anche attraverso la collaborazione con gli istituti di credito, nuovi assetti aziendali che diano più garanzia di successo".
"In termini di proposta - ha proseguito il segretario generale della Cgil provinciale di Treviso - l'azione da mettere in campo deve vedere protagonisti da un lato le associazioni di categoria, le istituzioni locali e il Sindacato e dall'altro le banche. Una volta operate valutazioni delle situazioni di debito è necessario trovare una via d'uscita dalla stretta creditizia con una vera contrattazione territoriale che veda le banche protagoniste delle politiche di rilancio e di messa in sicurezza dell'economia locale. Penso ad esempio ad un consorzio degli istituti di credito che, rispetto alle situazioni oggettivamente recuperabili, possano trovare, anche con l'utilizzo di strumenti pubblici di finanziamento, una modalità che consenta un più agevole accesso al credito anche grazie ad una distribuzione del rischio tra più banche. Banche nei cui consigli di amministrazione, è giusto ricordarlo, siedono proprio molti degli imprenditori della Provincia di Treviso".
"Si parla di Panto ma non solo - ha puntualizzato Barbiero - e per questo il tema potrà essere introdotto durante l'assemblea presso l'azienda di San Biagio, alla quale sindacato e lavoratori hanno invitato i rappresentanti istituzionali del territorio, compresa la Regione Veneto, le associazioni di categoria e i creditori della Panto. Non vogliamo un appuntamento che sia l'ennesimo grido d'allarme sugli effetti di una possibile chiusura ma un appuntamento in cui, insieme con i lavoratori, si tracci la strada per una possibile via d'uscita".
Ufficio Stampa