Cgil critica sull'idea di utilizzare l'esercito.
Barbiero: i militari per strada sono solo "cortina fumogena".
Il segretario: "L'urgenza è aumentare gli organici della polizia, che a Treviso sono del 50% inferiori alla media nazionale. Servono più risorse, ma in finanziaria ci sono solo tagli".
Il problema vero è la mancanza di poliziotti. La Marca è sotto la media nazionale e quella Veneta. Si può davvero pensare di risolvere questa emergenza mettendo i soldati in strada?
Se lo chiede Paolino Barbiero, segretario generale della Camera del Lavoro di Treviso, che oggi ha criticato la proposta di utilizzare l'esercito per garantire la sicurezza nel territorio.
"Se prendiamo a riferimento tre parametri fondamentali come numero di abitanti, numero di immigrati e numero della imprese presenti in provincia ha detto Barbiero ci accorgiamo che l'organico delle forze dell'ordine, in provincia di Treviso, è del 50% inferiore alla media nazionale e del 30% più basso a quella regionale.
La risposta non può essere di utilizzare i soldati, che non sono un corpo preparato per le attività di sicurezza: piuttosto i politici locali, soprattutto quelli che hanno responsabilità di governo, facciano per una volta i veri federalisti e si adoperino per aumentare gli organici di chi è deputato al presidio del territorio. Anche riqualificando professionalmente alcuni dei militari,trasformandoli in veri agenti di pubblica sicurezza".
"Tutto il resto ha concluso Barbiero è cortina fumogena calata su una opinione pubblica spaventata. Ma non è con le ronde militari ventiquattro ore al giorno che si previene e si contrasta la criminalità più pericolosa. Servono investimenti per migliorare dotazioni e organici. Peccato che nell'ultima finanziaria ci sia scritto l'esatto opposto".
Paolino Barbiero, Segretario generale Cgil provinciale Treviso